Paolo Maldini si racconta nel libro scritto da Diego Guido, dal titolo Paolo Maldini, 1041. L’attuale Direttore tecnico del Milan torna a parlare di Ragnick e Boban
Diego Guido ha scritto un libro sulla vita di Paolo Maldini. Nell’opera, per 66thand2ND, dal titolo Paolo Maldini, 1041, l’attuale dirigente del Milan torna a parlare di Ralf Rangnick e della sua esperienza in rossonero, che sembrava essere giunta al capolinea: “La verità è che dopo il licenziamento di Boban, anche io ero fuori – riporta sports.yahoo – Siamo stati molto diretti tra noi nel dirci cosa non ci piaceva della idee dell’altro. Poi ci sono le conoscenze calcistiche: se io di calciatori ne so qualcosa, lui ne sa moltissimo.
E’ molto più bravo di me, lo ammetto senza alcun problema, ad analizzare una partita e un giocatore. Vedeva cose che io non notavo. E ci completavamo molto bene. Lui osservava più i centrocampisti e i giocatori offensivi, io mi concentravo più sui difensori”.
L’ombra di Rangnick – “Ricordo che ne avevamo parlato con Boban, gli avevo detto che mi ero stancato, che dovevo dire delle cose – prosegue Maldini – E quindi ho pubblicamente detto quello che sentivo giusto. La stessa cosa l’aveva fatta poi lui”.
Rimanendo, però, fino al termine della stagione per “il senso di responsabilità. Verso l’allenatore e verso i giocatori con cui parlavo sempre. Verso il Milan. Mi ero detto che dovevo arrivare fino a fine stagione. A quel punto, con l’accordo con Rangnick ormai fatto, avrei lasciato. Poi però le cose sono cambiate e ora sono qui”.
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Le idee di Maldini
“Se penso alle mie idee di quando sono arrivato, idee sportive intendo, e a quelle che ho adesso, è cambiato il mondo – prosegue Maldini – Ho visioni completamente diverse. Le ho cambiate anche grazie ai conflitti interni con la proprietà, a confronti con idee diverse dalle mie, con persone diverse da me.
Ho vissuto risultati che non mi sarei aspettato così negativi o così positivi. Avevo certezze che ho dovuto mettere in discussioni e cambiare. Adesso la mia visione è diversa, ma probabilmente se me lo chiederai tra due anni sarà ancora diversa”.