Ha dei rimpianti per l’avventura non positiva al Milan, ma Biglia oggi è felice in Turchia. Ha parlato bene di Ibra, Romagnoli e Kessie.
L’esperienza di Lucas Biglia al Milan non è andata come ci si aspettava. Dopo gli anni molto positivi alla Lazio, il centrocampista argentino non è riuscito a replicare lo stesso rendimento in maglia rossonera.
La prima stagione è stata sufficiente, ma le successive due sono state caratterizzate da infortuni e prestazioni sottotono che lo hanno portato a diventare una riserva. L’addio alla scadenza del contratto nell’estate 2020 è stato inevitabile e il giocatore ha deciso di ripartire dalla Turchia, dove milita nel Karagumruk.
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Biglia ricorda l’esperienza al Milan
Biglia in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha ricordato che lasciare il Milan non è stato facile: «Ho piano e non mi vergogno a dirlo. Gli ultimi due anni ho avuto diversi problemi fisici. Ho lasciato la Lazio per una nuova sfida e il tempo non mi ha dato quello che speravo. Infortuni, poca continuità, sfortuna».
Il centrocampista argentino sia alla Lazio che in rossonero ha avuto Stefano Pioli come allenatore, ma le cose sono andate diversamente: «Alla Lazio grande rapporto, ero sempre titolare, pensavo che al Milan sarebbe stato lo stesso. Ho sempre rispettato le sue decisioni. Ero la seconda scelta e lo sapevo. Nessun rancore, lo ringrazio».
Biglia si è sicuramente trovato meglio con Gennaro Gattuso, sotto la cui gestione ci fu anche la famosa litigata con Franck Kessie in occasione di un derby contro l’Inter: «Si era arrabbiato per la sostituzione, io gli dissi che stava sbagliando e scoppiò un casino. Gattuso si arrabbiò, appena l’abbiamo visto abbiamo smesso. Nessun rancore verso Kessie, la cosa è morta lì. Sta facendo una stagione fantastica, è fortissimo. Gli auguro il meglio».
All’ex capitano della Lazio viene domandato anche di Zlatan Ibrahimovic, che è stato suo compagno di squadra per cinque mesi a Milanello: «Non è quello che si vede all’esterno, scherza sempre e non fa lo spaccone. Spesso smorzava la tensione mandando messaggi divertenti su WhatsApp. Non so se il Milan avrebbe fatto ciò che ha fatto senza di lui, ha liberato dalla pressione molti ragazzi forti».
Biglia risponde pure su Alessio Romagnoli, capitano rossonero al centro di diverse critiche da un po’ di tempo, e lo difende: «Non lo lascerei mai andare via. Tomori è bravo, ma lui è il capitano. Non avrebbe problemi a trovare un’altra squadra. Big come Juventus o Manchester City lo prenderebbero a occhi chiusi».