Nel corso dell’intervista rilasciata a SO FOOT, Paolo Maldini è tornato a parlare del Milan del passato ma anche di Zlatan Ibrahimovic
Paolo Maldini, nel corso della lunga intervista concessa a SO FOOT, ha parlato anche di Zlatan Ibrahimovic e della sua importanza: “La verità è che il club è al di sopra di qualsiasi giocatore perché i giocatori passano e il club rimane – ammette il Direttore tecnico dei rossoneri – Ci sono giocatori che lasciano un segno diverso dagli altri e Zlatan è uno di loro. È un motivatore, è, di per sé, un personaggio con cui può sembrare complicato affrontare, ma per chi riesce a trarre tutte le sue buone qualità, è una risorsa enorme”.
Sugli stadi vuoti – “Non lo so se aiutano. Forse all’inizio un po’. Nel periodo pre-pandemia abbiamo avuto una media di 55.000 spettatori, adesso saremmo a 70.000. La pressione può essere davvero forte quando le cose vanno male, ma quando le cose vanno bene San Siro ti trasporta. Peccato che le persone non abbiano potuto beneficiare di una squadra vivace, frizzante, coraggiosa, come accade da un anno”.
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Maldini torna a parlare di un’intervista, del 2014, in cui affermava che ‘avevano distrutto il suo Milan’: “Spesso, il titolo di un’intervista non corrisponde esattamente a tutto ciò che diciamo, è quello che mi piace di meno, il titolo. Cosa ti ricordi? All’epoca c’era ancora Berlusconi presidente, ma ci stavamo muovendo verso un’idea diversa da quanto fatto negli ultimi vent’anni.
C’erano due amministratori delegati (Galliani e Barbara Berlusconi, ndr.) e non ha funzionato. Ma se devo parlare della presidenza Berlusconi o di Galliani, posso solo fare i complimenti, perché hanno costruito un club che è stato invidiato da tutti. Poi, visto da fuori – e fa ridere il fatto che io sia considerato fuori dal mondo milanese -, non direi la stessa cosa oggi, perché la mia visione è ovviamente diversa da quella che c’era dieci anni fa”.