La confessione di Krzysztof Piatek, ex attaccante del Milan, riguardo la sua decisione di lasciare il club rossonero nel 2020.
Nel gennaio 2019 il Milan pensava di aver trovato finalmente l’attaccante del futuro, un centravanti spietato con il gol nelle vene.
Krzysztof Piatek, acquistato dal Genoa per circa 35 milioni di euro, ebbe un avvio eccellente in maglia rossonera. Meno bene invece il polacco andò nella sua seconda stagione milanista.
Il suo score in un anno intero di Milan conta 16 reti in 41 partite. A gennaio 2020, dopo dodici mesi dal suo arrivo, Piatek ha scelto di cambiare aria accettando le lusinghe dell’Hertha Berlino.
Il classe ’95 oggi, intervistato dal portale Prawda Futbolu, ha raccontato i motivi di quell’addio così repentino.
Leggi anche:
Piatek punta il dito contro Ibra: “Ho perso la pazienza”
Piatek non usa mezzi termini e indica il motivo scatenante del suo addio al Milan, ovvero la presenza di Zlatan Ibrahimovic in rosa.
L’arrivo dello svedese ad inizio 2020 ha frenato le sue ambizioni: “Con l’arrivo di Ibra non giocavo più. Non potevo pensare di fare 5-6 panchine di fila. Se Ibra gioca dall’inizio difficilmente esce. Ho aspettato il mio turno con pazienza, quando sono entrato in Coppa Italia ho anche segnato e fornito un assist. Ma non è bastato e mi hanno rimesso in panchina”.
Da qui l’idea di accettare la corte dell’Hertha: “Avevo perso il posto e la pazienza. Volevo andare agli Europei e quindi dovevo giocare di più. Ho preferito andare a Berlino. Anche il Tottenham mi voleva in prestito, avrei dovuto sostituire Kane per alcuni mesi. Ma l’Hertha ha investito molti soldi per avermi”.
Piatek torna poi a parlare di Ibrahimovic: “Ci parlai spesso a Milano, quando seppi che la mia Polonia avrebbe incrociato la Svezia agli Europei. Mi disse che non sarebbe però andato, che c’erano già molti calciatori giovani e di talento per questa competizione. Ma oggi potrebbe aver cambiato idea, vedo che è rinato con tutti i gol che segna e le ottime prestazioni. Magari verrà di nuovo convocato”.