Ecco le mosse che mister Stefano Pioli potrebbe effettuare per cambiare il Milan e riportarlo ad essere brillante e vincente.
Inevitabile, dopo le ultime prestazioni e risultati non eccellenti, che il Milan abbia perso un tantino la bussola.
L’obiettivo dei rossoneri resta sempre la qualificazione alla prossima Champions League, ma il cammino quasi perfetto della squadra di Stefano Pioli aveva fatto ambire a traguardi ancor più importanti.
Nulla è ancora perduto, ma il Milan deve tornare a crederci e ad essere la squadra brillante e dominante vista da giugno scorso fino ad inizio 2021.
Secondo quanto scrive oggi la Gazzetta dello Sport, mister Pioli avrebbe pronte quattro mosse decisive per rilanciare il Milan, su diversi fronti e ambiti.
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Il primo punto è sicuramente ritrovare i giocatori giusti, nelle condizioni migliori di esprimere il loro gioco. Innanzitutto si parte dall’assenza di Ismael Bennacer, una delle architravi su cui è costruito il Milan di Pioli.
Il ritorno dell’algerino, magari già dalla prossima settimana, sarà sicuramente un incentivo a migliorare il gioco e la creatività della squadra. Ma vanno recuperati anche elementi che di recente hanno avuto un rendimento sotto tono, dal tanto criticato Romagnoli fino a Leao e Rebic, che fanno fatica in questo periodo a dare una sterzata.
Il secondo fattore è psicologico. Qui dovrà essere bravo Pioli a mantenere alta la concentrazione e l’ambizione dei suoi ragazzi, anche dopo l’ultimo periodo storto. Il Milan se perde, lo fa malamente, subendo batoste evidenti, come già avvenuto in coppa contro il Lille. Lo spirito da outsider visto nella scorsa stagione dovrà tornare a pervadere la mentalità dei rossoneri, senza dare nulla per scontato.
Il terzo punto riguarda l’aspetto tattico. È opinione comune che il 4-2-3-1 utilizzato da Pioli ormai costantemente non può essere supportato a livello atletico. La Gazzetta suggerisce così un cambio di modulo per il finale di stagione. Due le possibilità: inserire un mediano in più e passare ad un classico 4-3-3, o addirittura rinforzare la difesa passando alla linea a tre (ipotesi quest’ultima difficile da realizzare).
Infine c’è l’aspetto motivazionale, o meglio rinverdire lo spirito di un gruppo che forse ha perso troppe certezze anche nello spogliatoio. Pioli padre spirituale e Ibrahimovic leader in campo: il binomio al comando aveva compattato fin da gennaio 2020 il Milan e reso una ‘squadra’ vera e propria.
Oggi i rossoneri rischiano di cadere in una sorta di depressione corale, per via dei risultati e anche di un lockdown generalizzato che non fa certo bene all’umore. Ma Milanello deve tornare ad essere l’isola felice dove l’unità conti più dei singoli.