Lunga intervista a DAZN di Theo Hernandez. Il terzino francese ha parlato in vista del derby di domenica pomeriggio contro l’Inter. Tanti i temi trattati
E’ tempo di pensare al derby. Dopo il pareggi contro la Stella Rossa, il Milan ha messo nel mirino la sfida di domenica pomeriggi contro l’Inter.
Tra i protagonisti del match ci sarà certamente Theo Hernandez, che dovrà vedersela con l’amico Hakimi: “A Milano tutti i derby sono importanti ma è vero che questo lo sarà forse di più – ammette il francese ai microfoni di Dazn -. Hakimi-Theo? Non pensavo che ci avrebbero lasciato andare così facilemente ma se non giochi devi fare le tue scelte.
Hakimi è un giocatore incredibile, lo conosco personalmente, è un bravo ragazzo e un amico. Non gli dirò nulla, in campo siamo tutti nemici (ride, ndr.).
Mi aspetto una partita dura ed intensa ma penso che faremo una bella partita. Avversari? Non temo nessun e nemmeno i miei compagni hanno paura. Faremo il nostro gioco per vincere. Un fulmine e sulla fascia? Quando parto nella mia testa c’è l’idea di andare a fare gol (sorride, ndr.)”.
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Maldini ha detto che devi diventare tra i tre terzini più forti al mondo – “Lo penso anch’io, con il lavoro che sto facendo me lo merito, spero che un giorno arrivi questo momento. Quali sono i terzini più forti in questo momento? Io guardo solo a me stesso, starà la gente dare il proprio giudizio”.
Posizionamento nei corner – “E’ lui che decide dove devo stare, se calciarlo o entrare in area o mettermi al limite. Ovviamente preferisco stare fuori così per poter calciare. Tanti tiri? Nessuno me lo dice ma quando ho la possibilità calcio in porta”
Lotta per Per lo Scudetto – “Non avete alcuna scusa? No (ride, ndr.), al momento lavoriamo tutti i giorni e vediamo come andrà a finire. Avere Ibra in squadra è certamente un plus, quello che impressiona è il suo fisico, ha 39 anni ed è incredibile. Anche come aiuta in campo.
E’ un rompiscatole in allenamento? Molto (ride, ndr.), quando sbagliamo un passaggio ci dice che dobbiamo dare di più ma la verità è che è una grande persona, un grande compagno. E’ vero alcune volte ci rimprovera però è giusto che faccia così, che ci dica quello che dobbiamo fare”.
Obiettivo Nazionale – “L’esultanza del telefono era riferito a questo? Si, sto lavorando duro per essere convocato. Ti senti un po’ spagnolo? No mi sento francese, io sono francese”.