Dejan Stankovic affronterà domani sera il Milan alla guida della sua Stella Rossa. In occasione del match di Europa League, il tecnico ha rilasciato un’intervista esclusiva per la Gazzetta dello Sport
C’è un’ansia generale in vista del match di Europa League tra Stella Rossa e Milan che si disputerà domani sera. L’appuntamento è fissato alle 18.55, con le due squadre a sfidarsi al Marakana di Belgrado nel match di andata dei sedicesimi della competizione europea.
Alla guida degli avversari, il Milan ritrova un acerrimo nemico, uno che nei derby di Milano ha creato non pochi problemi ai rossoneri. Dejan Stankovic allena la Stella Rossa dal 2019 e il suo cammino nel massimo campionato serbo procede a gonfie vele.
La prima squadra di Belgrado si trova in testa alla classifica, a 9 punti di vantaggio dalla seconda ed inoltre non perde un match dal 22 ottobre 2020, sconfitta arrivata proprio in Europa League contro l’Hoffenheim.
Insomma quella di domani sera non sarà una passeggiata, ne per il Milan che dovrà raggiungere la fredda Belgrado, ne per la squadra di Stankovic che dovrà far i conti con un Milan diverso da quello degli ultimi anni.
Il tecnico ex Lazio ed Inter, squadre nelle quali è sbocciato il suo talento da calciatore, si è detto pronto ad affrontare con decisione il match di domani sera contro la squadra di Pioli. Di questo e tanto altro, Dejan Stankovic ne ha parlato in un’intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
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Di seguito le parole del tecnico serbo rilasciate per la rosea e presenti nell’edizione cartacea odierna:
Su chi è diventato Stankovic: “Sono all’inizio di un nuovo percorso da allenatore. Guido la Stella Rossa e sono l’uomo più felice al mondo. Mi considero un tipo onesto, severo se necessario, ma anche diretto. Poi, come sempre, contano i risultati ottenuti. Che per fortuna stanno arrivando”.
Sulla condizione della Stella Rossa nella gara d’andata contro il Milan: “Siamo reduci da due vittorie ottenute fuori casa, siamo in forma. I ritiri a Cipro e in Turchia sono serviti per ricaricare le batterie”.
Sul Milan che ha mostrato un calo nelle prestazioni: “In un cammino così lungo è normale sbagliare una partita. Affrontiamo una squadra tosta e di tanta qualità, guidata da un ottimo allenatore. Complimenti a Stefano Pioli, sta raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato quando sembrava ad un passo dall’addio”.
Sugli aspetti da temere del Milan: “Il loro modo diretto di giocare e certe individualità sono i veri pericoli del Milan. Penso a Rafael Leao, Ante Rebic, Samu Castillejo, Zlatan Ibrahimovic, Hakan Calhanoglu, Franck Kessié che è una vera macchina da guerra. Ma soprattutto a Theo Hernandez, decisivo quanto per noi Maicon nella stagione del Triplete interista”.
Sulla sua Stella Rossa: “La mia squadra si basa su un mix di giovani ed esperti: Aleksandar Katai, Mirko Ivanic, Zeljko Gavric, Nemanja Milunovic, Milos Degenek, Milan Borjan. E Filippo Falco e Diego Falcinelli che si sono inseriti alla grande. Nello staff ci sono tanti italiani: con Vincenzo Sasso, l’analista, Federico Pannoncini, il preparatore atletico e Pierluigi Brivio, il mister dei portieri, si pedala sul serio”.
Su Ibrahimovic: “È un professionista assoluto ed esemplare, si esalta quando il livello aumenta. E, di conseguenza, alza quello dei compagni. A 39 anni è il numero uno”.
Sull’Inter e la lotta Scudetto con il Milan: “Ora è padrona del proprio futuro, l’assenza dalle coppe è un sicuramente un vantaggio. Mi auguro che la Stella Rossa possa consegnare all’Inter un Milan stanco”.
Sul tornare a San Siro da allenatore: “Se me l’avessero detto, non ci avrei mai creduto”.