Milan, doppio rientro | Asse di qualità con Bennacer e Calhanoglu

Finalmente Stefano Pioli ritrova dal 1′ minuto due calciatori a cui tiene particolarmente, decisivi nella manovra rossonera.

Doppio rientro Milan
Ismael Bennacer e Hakan Calhanoglu (acmilan.com)

Finalmente Stefano Pioli può respirare. Il suo Milan non è più in emergenza e l’infermeria rossonera sta per svuotarsi definitivamente.

La conferma di questa situazione in miglioramento è giunta ieri, dall’annuncio della lista dei convocati per la sfida odierna contro lo Spezia.

Pioli potrà partire alla volta della Liguria recuperando diversi titolari. Due su tutti: Ismeal Bennacer e Hakan Calhanoglu, elementi a dir poco centrali per la manovra rossonera.


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In realtà il numero 10 turco aveva già riassaporato il campo nel finale di Milan-Crotone, entrando nella ripresa giusto in tempo per un paio di assist vincenti.

I numeri sui passaggi chiave, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, sintetizzano l’importanza di Calhanoglu nel ruolo di trequartista puro.

L’ex Leverkusen è arrivato a quota otto assist in stagione. Nessuno meglio di lui in Serie A, aggiungendo che Calha è vicino ad entrare nella top-10 degli assist-man milanisti dagli anni ’70 ad oggi, inseguendo gente del calibro di Rivera, Kakà o Pirlo.

Pioli non può fare a meno di lui: “Hakan giocherà dall’inizio” – ha detto ieri il tecnico in conferenza stampa, facendo intendere come si tratti di un vero e proprio faro per la fase offensiva rossonera.

Ismael Bennacer invece non gioca dal 13 dicembre, un Milan-Parma finito 2-2 con i rossoneri già in emergenza infortuni. L’algerino si fermò proprio quella sera per una lesione al bicipite femorale.

Doveva esserci già domenica scorsa contro il Crotone, ma una classica bronchite lo ha messo ancora ko. Oggi allo stadio Picco il Milan ritroverà il suo regista titolare, un metronomo cresciuto in maniera quasi impensabile sotto la gestione Pioli.

I vari Tonali, Krunic e Meité non hanno mal figurato a centrocampo, ma Bennacer assicura tutt’altri numeri e giocate, oltre a maggiore aggressività ed imprevedibilità.

“Ho lavorato molto sui miei difetti – ha detto giorni fa l’algerino -. Ero un po’ troppo aggressivo, non pensavo e prendevo troppi cartellini gialli. Sotto la guida di Ibrahimovic, ho imparato velocemente. E grazie a Pioli, che ci ha insegnato come indossare questa maglia”.

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