Bologna-Milan e quel precedente del 1999 che ha tante similitudini con il momento attuale dei rossoneri
Ci sono match che, nell’arco di una stagione, possono rappresentare una svolta in positivo o in negativo per chi li affronta anche se lontani dal momento decisivo dell’annata. Questo potrebbe il caso di Bologna-Milan, partita che inaugura il girone di ritorno dei rossoneri, in programma sabato 30 gennaio alle 15 al Dall’Ara. Dopo le due sconfitte con Atalanta e Inter, il Milan è chiamato subito a invertire il trend per consolidare la vetta della classifica e respingere l’eventuale assalto delle dirette inseguitrici con l’Inter stessa che incombe a -2.
Un Milan che ha bisogno di una vittoria per scacciare le critiche di chi attendeva da tempo il calo di rendimento di Ibrahimovic e compagni e ribadire le proprie ambizioni Scudetto, obiettivo che, nonostante le dichiarazioni di circostanza, rappresenta eccome un traguardo possibile. L’impegno del Dall’Ara non è dei più agevoli. Anche il Bologna ha bisogno di punti per allontanare la zona retrocessione e venderà cara la pelle, al cospetto di un avversario, sempre vincitore negli ultimi 4 precedenti.
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Il prossimo match tra Bologna e Milan ha (e può avere) qualche similitudine con un altro disputato, sempre al Dall’Ara, nel gennaio 1999. Le prime analogie si rintracciano nella collocazione del match. Anche all’epoca, infatti, si giocava a gennaio e nella stessa giornata ovvero la prima del girone di ritorno.
A livello calcistico poi per il Milan quel match ha rappresentato un mini svolta per la rincorsa allo Scudetto che sarebbe arrivato nel maggio successivo. Partiti decisamente senza il favore dei pronostici, i rossoneri di Zaccheroni si ritrovarono, alla fine del girone di andata, a soli 5 punti dalla Fiorentina capolista e a 3 dalla favoritissima Lazio di Eriksson, seconda alla spalle dei viola con il Parma.
Nella trasferta di Bologna, il Milan si ritrova al cospetto di una squadra davvero molto competitiva (arriverà alla semifinale di Coppa Uefa) guidata da Carlo Mazzone e con Beppe Signori ispiratissimo in attacco. I giorni precedenti la partita non erano stati dei più agevoli per i rossoneri per la lunga squalificata comminata a Sebastiano Rossi a causa della terribile gomitata rifilata a Bucchi del Perugia. Senza Seba, Zaccheroni fa debuttare l’esordiente Abbiati e manda Boban in tribuna ufficialmente per un’influenza, un’assenza diplomatica considerato che i rapporti tra i due non sono mai stati idilliaci.
L’inizio è difficilissimo per il Milan. Il pressing del Bologna è asfissiante e Signori sblocca il risultato su calcio di punizione. I rossoneri pareggiano con Guly ma l’equilibrio dura pochissimo. E’ ancora Signori a riportare avanti i suoi con una volée a fine primo tempo. Nella ripresa, il Milan vacilla. Kenneth Andersson grazia Abbiati che poi si supera su un colpo di testa ravvicinato, realizzando la prima delle grandi parate nella sue pluriennale esperienza in rossonero.
Quando il forcing del Bologna cala, il Milan pareggia su un’autorete propiziata da un tiro cross di Morfeo. Sembra finita sul 2-2 ma, al 90′, ecco l’epilogo che non ti aspetti. Bruno N’Gotty, difensore arrivato in rossonero l’estate precedente, supera Antonioli con una violenta punizione dai 25 metri. Non era nuovo a gol su calcio piazzato il francese che aveva regalato una Coppa delle Coppe al PSG proprio con una conclusione dalla distanza.
E’ il 2-3 che fa esplodere il settore del Dall’Ara occupato dai supporters milanisti tra i quali era presente anche il compianto Marco Pantani. Una vittoria insperata, dopo la quale, Zaccheroni cominciò a parlare di Scudetto. In effetti fu l’inizio della rincorsa. Dopo il crollo della Fiorentina, penalizzata dall’infortunio di Batistuta, il Milan, a metà del girone di ritorno, comincia a duellare con la Lazio. Il sorpasso avviene alla penultima giornata prima dell’1-2 di Perugia che vale l’insperato tricolore.
Per la cronaca, quello fu l’unico gol di N’Gotty al Milan. Tre punti decisivi che Ibra e i suoi devono assolutamente cogliere a 22 anni di distanza. Tanto tempo è passato ma, si sa, nel calcio i precedenti (e anche un pò di scaramanzia) contano..