Caldara è all’Atalanta in prestito con diritto di riscatto, ma rischia di tornare al Milan. Ci sono elementi che il club bergamasco valuterà.
Tra Milan e Atalanta non ci sono solamente questioni di campo da affrontare, come la partita di oggi e la corsa Champions League. C’è anche una vicenda di calciomercato in bilico.
Si tratta del futuro di Mattia Caldara. Il difensore è tornato a Bergamo nel gennaio 2020 con la formula del prestito per 18 mesi con diritto di riscatto fissato a 15 milioni di euro. Il suo futuro è incerto, a causa dei problemi fisici che continuano a condizionare la sua carriera.
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Oggi il quotidiano Tuttosport spiega che i prossimi mesi saranno decisivi per capire il destino di Caldara. Il suo rendimento in campo e la sua tenuta fisica saranno elementi che l’Atalanta prenderà in considerazione per decidere se esercitare o meno il riscatto del cartellino.
Dopo il ritorno a Bergamo nel gennaio 2020, Gian Piero Gasperini gli aveva dato fiducia: 18 presenze collezionate, delle quali 15 da titolare. Ma nella stagione 2020/2021 si è infortunato nella prima giornata di campionato contro il Torino il 29 settembre. Lesione al tendine rotuleo sinistro e stop di diverse settimane. È tornato tra i convocati solo a inizio gennaio e ha giocato nel finale del match contro il Parma il 6.
Caldara nelle ultime tre partite di Serie A è rimasto in panchina e anche oggi in Milan-Atalanta non sarà titolare. Se nel resto della stagione non troverà spazio e non convincerà il club bergamasco, è possibile che faccia rientro a Milanello.
Da non escludere un eventuale nuovo prolungamento del prestito, dato che il giocatore aveva prolungato il contratto con il Milan fino a giugno 2023 prima di tornare a Bergamo. Però c’è grande incertezza sul futuro del difensore. La società rossonera spera che Caldara possa persuadere l’Atalanta a investire i 15 milioni che erano stati pattuiti al momento dell’accordo nel gennaio 2020.