Mirabelli ritiene che il Milan non abbia gestito bene la trattativa per il rinnovo di Donnarumma. E si prende dei meriti sul rilancio della squadra.
È durata poco più di un anno l’esperienza della proprietà cinese alla guida del Milan e di Massimiliano Mirabelli come direttore sportivo rossonero. Conclusa quell’avventura, il dirigente calabrese è rimasto senza impiego nel mondo del calcio. Stesso discorso per Marco Fassone.
A distanza di tanto tempo, Mirabelli continua a ritenere che ci siano dei suoi meriti nel rilancio della squadra. Alcuni giocatori titolari oggi, ad esempio Franck Kessie e Hakan Calhanoglu, furono presi sotto la sua gestione e altri hanno rinnovato il contratto quando lui era ds. Ovviamente le sue affermazioni sono oggetto di discussione.
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Mirabelli in un’intervista concessa al quotidiano Tuttosport ha detto la propria opinione sulla trattativa per il rinnovo di contratto di Gigio Donnarumma: «Spero che resti, come Calhanoglu, ma da tempo il coltello dalla parte del manico ce l’ha lui. Inoltre Raiola è un osso molto duro. Mi lasciano stupito i tempi: ammesso che si trovi un accordo, rinnovare il contratto a così pochi mesi dalla scadenza costerà sicuramente carissimo. Io arrivai al prolungamento ben prima: lo strappai con le unghie e fu tutto a favore del club, economicamente. Il Milan di oggi, invece, ha aspettato tanto. Troppo. Magari alla fine riesci lo stesso a rinnovare, ma a bilancio ti fai male».
L’ex direttore sportivo rossonero pensa che l’attuale società non abbia gestito al meglio la questione rinnovo con Donnarumma. E ribadisce i suoi meriti per quanto sta succedendo al Milan odierno: «Ancor oggi 5 o 6 titolarissimi sono della nostra gestione. Però io non avrei mai ceduto 2 giovani talenti importanti come Locatelli e André Silva. Con noi stava nascendo un bel Milan, verde e forte. La base l’abbiamo creata noi. Se oggi la squadra è ai vertici, un buon 50% deriva dal nostro lavoro».