Gol, vittorie e primato in classifica per il Milan che conduce anche nella classifica stagionale dei rigori assegnati in Serie A
Pochi episodi durante un match fanno discutere come un calcio di rigore. Se poi in stagione te ne assegnano molti, vinci, ottieni risultati inaspettati e i rigori stessi contribuiscono a consolidare l’ottima resa sul campo, ecco che il dibattito aumenta ulteriormente alla ricerca di un appiglio, un episodio che possa mettere in dubbio le decisioni in tuo favore.
E’ il caso del Milan primatista, finora, dei rigori assegnati in Serie A. Un “primato” che sta animando e non poco, specie sui social, le proteste miste a ironia e sfottò dei tifosi delle squadre avversarie. Una polemica, al momento, piuttosto sterile giudicando gli episodi arbitrali favorevoli ai rossoneri. Eccoli, nel dettaglio.
Prima giornata di campionato. Rossoneri in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Ibrahimovic nel primo tempo. Nella ripresa, Orsolini, in ripiegamento difensivo, sgambetta nettamente Bennacer al limite dell’area di rigore. Inizialmente, l’arbitro La Penna assegna la punizione poi ricorre al Var ed assegna il penalty. Il fallo, infatti, è avvenuto in area. Ibrahimovic trasforma per il 2-0 finale.
I rossoneri sbloccano il risultato a fine primo tempo con il calcio di rigore segnato da Kessie. Decisivo per l’assegnazione del penalty il fallo di Marrone su Rebic appena entrato in area di rigore. I calabresi protestano per un presunto tocco di braccio a inizio azione di Rebic ma le immagini scagionano il croato che si porta avanti il pallone con petto-spalla.
Nel Derby di andata vinto dai rossoneri 1-2, il Milan sblocca il punteggio con Ibrahimovic che ribadisce in rete la corta respinta di Handanovic sul calcio di rigore tirato dallo stesso svedese. Ibra protagonista anche nell’azione che propizia il penalty scaturito dal fallo di Kolorov che lo stende in area. Netto il tocco del serbo sul piede dell’avversario con i tifosi interisti non certo prodighi di complimenti verso il difensore nerazzurro.
Non certo la migliore serata per l’arbitro Giacomelli che prima assegna un rigore alla Roma alquanto dubbio per fallo su Pedro quando invece è lo stesso attaccante giallorosso a colpire Bennacer nell’area piccola. Al 78′ “favore” restituito ai rossoneri con un altro rigore assegnato per un contatto piuttosto generoso tra Calhanoglu e Mancini. Segna Ibrahimovic poi Kumbulla fissa il 3-3 finale. Veementi le critiche sui social per l’arbitro di Trieste.
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Match che si mette subito male per i rossoneri sotto 0-2 in avvio. Veemente la reazione dei padroni di casa che accorciano grazie alla conclusione aerea di Kessiè deviata da Magnani e impattano nel finale (2-2) con il colpo di testa di Ibrahimovic. Poco prima lo svedese sbaglia un rigore concesso per netto fallo di Lovato su Kessie. Il difensore scaligero colpisce da dietro l’ivoriano che non può nulla per evitare l’impatto. Nella stessa partita manca un rigore al Milan per un evidente contatto tra Tameze e Leao sul quale l’arbitro sorvola e non ricorre al Var
Doppio rigore concesso al Milan nel primo tempo. Nel primo episodio, Pezzella tocca in scivolata Saelemakers lanciato a rete. Il belga calcia il pallone ma è disturbato nel gesto dall’intervento del difensore argentino che non riesce ad anticiparlo. Segna Kessie. Nel secondo rigore, solita incursione a tutta velocità di Hernandez contrastato da Caceres che allunga il braccio e ne frena l’incidere. Proteste viola nei confronti dell’arbitro Abisso ma ci pensa Kessié a risolvere la situazione sbagliando il penalty.
E’ Jankto il protagonista in negativo del rigore assegnato al Milan nel finale di primo tempo. In un contrasto aereo con Hernandez, il centrocampista blucerchiato colpisce la palla con il braccio largo in elevazione. Jankto mantiene il braccio nella stessa posizione anche ricadendo, aumentando il volume del corpo. Kessie non sbaglia e porta in vantaggio i suoi.
Nel big match pre natalizio, il Milan sblocca il risultato con il colpo di testa di Rebic su cross di Calhanoglu da calcio d’angolo. L’attaccante croato si procura anche il rigore del 2-0 trasformato poi dallo stesso Calhanoglu. Azione che, inizialmente, ha ingannato gli spettatori. Nel tentativo di tiro di Rebic sembrava infatti che il penalty fosse stato concesso per un presunto fallo di mano di Patric in scivolata. In realtà l’arbitro Di Bello ha punito l’intervento scomposto del difensore laziale che sullo slancio travolge l’avversario. Corretta la decisione anche sul rigore per la Lazio concesso poco dopo il 2-0 per fallo di Kalulu che tocca Correa in area impedendogli di saltare.
Nessun dubbio sul rigore assegnato al Milan. Su un errato retropassaggio della difesa giallorossa, Tuia impatta su Rebic che tenta di anticiparlo. Decisione arbitrale per nulla contestata dai sanniti. Kessié batte Montipò e porta in vantaggio i suoi. Nella ripresa altrettanto netto il rigore concesso al Benevento per fallo da dietro di Krunic su Caprari con l’attaccante che calcia a lato e spreca l’occasione per il possibile 1-2.
Proteste granata per il fallo di Belotti su Brahim Diaz. La dinamica però sembra chiara. Lo spagnolo supera Verdi e si infrange sull’intervento dell’attaccante granata che lo tocca sulla caviglia nell’impossibilità di anticiparlo. Maresca inizialmente lascia correre poi viene richiamato al Var e decreta la massima punizione concretizzata da Kessié. Stessa situazione nella ripresa, stavolta, però al contrario con il rigore dapprima concesso al Torino per presunto fallo di Tonali su Verdi. In realtà, però, è stato l’attaccante granata a colpire duramente il mediano rossonero procurandogli un infortunio al polpaccio con la conseguente uscita dal campo in barella.
Dopo cinque minuti dall’inizio del match, l’arbitro Abisso assegna un rigore per una spinta di Lykogiannis su Zlatan Ibrahimovic. L’intervento del difensore è rude e non è spalla a spalla, però ci sono molto dubbi su questo penalty anche perché lo svedese va a terra facile. Dubbi espressi dai tifosi sui social e non solo.
Fazio tenta l’anticipo su Calabria ma non prende la palla: il suo intervento è dritto sul piede del difensore. Uno scontro fortuito, ma decisivo. L’arbitro Guida non lo assegna subito: viene richiamato dal VAR e dopo una rapida analisi non può fare altro che assegnare il penalty ai rossoneri. Pochi dubbi su questa chiamata, nonostante le solite polemiche social.
Il Milan è alla ricerca disperata del pareggio. All’ultimo respiro la palla dentro di Rebic che viene letteralmente parata da Stryger Larsen, il quale ingenuamente salta con le braccia larghissime. L’arbitro Massa fischia e lui non fa nemmeno un cenno, sa di averla combinata grossa. Rigore netto, nessuna discussione. Qualcuno parla di una spinta di Leao ma in realtà il contatto con il portoghese è minimo e non influenza in alcun modo l’intervento del difensore.
Calhanoglu calcia in area, Chiellini interviene con il braccio clamorosamente largo. L’arbitro non assegna subito il rigore ma il VAR non può far altro che intervenire. Penalty inevitabile ma Kessie lo sbaglia. Per fortuna un errore che non incide perché il Milan vincerà 3-0.
Nessun dubbio anche per il rigore assegnato dall’arbitro Guida al Milan contro il Torino alla 36^ giornata. Sciagurato intervento in area di Lyanco su Castillejo: la palla passa sotto le gambe del difensore che poi arriva a cascata contro lo spagnolo. Rigore netto e Kessie lo realizza per un 2-0 molto importante.
Nella partita più importante dell’anno il Milan riceve due rigori a favore, entrambi netti. Il primo è un classico sandwich su Theo Hernandez, che viene falciato dopo aver messo un cross basso in area. Il secondo invece arriva ei minuti di recupero per un evidente braccio largo di Gosens.