Il Milan perde l’imbattibilità in campionato, la Juve cala il tris a San Siro. Troppe assenze pesanti per Pioli. Rossoneri comunque a testa alta.
Serviva un’impresa per battere la Juventus, ma a San Siro il Milan è stato sconfitto. 304 giorni dopo l’ultimo KO contro il Genoa (8 marzo 2020), la squadra di Stefano Pioli perde una partita di Serie A.
Il risultato finale di 3-1 brucia, però i rossoneri sono usciti a testa alta dal campo e con ancora il primato nella classifica del campionato. Le assenze erano troppe e hanno pesato molto, era difficile per il Diavolo imporsi contro una Juve che aveva maggiore qualità e soluzioni.
La Gazzetta dello Sport evidenzia che la prima sconfitta dopo 27 giornate di Serie A non ridimensiona il Milan. I forfait nella squadra di Pioli, ben sette, hanno influito in maniera molto maggiore rispetto a quelli che ha avuto Pirlo (Alex Sandro, Cuadrado e Morata). Il mister rossonero aveva solamente un mediano, Kessie, e ha dovuto affiancargli un terzino come Calabria. Il collega juventino ha avuto molte più opzioni.
Proprio Calabria aveva pareggiato nel primo tempo dopo il gol di Chiesa, il quale nel secondo tempo ha poi riportato avanti la Juve. In entrambe le occasioni un Theo Hernandez non impeccabile, l’ex Real Madrid è incappato in una delle sue poche giornate no. A chiudere i conti ci ha pensato McKennie su assist di Kulusevski.
Il Milan ha messo anima e cuore, ma non è bastato. Comunque Pioli ha applaudito lo spirito dei suoi ragazzi, che sabato contro il Torino avranno l’occasione per riscattarsi.