Le parole di Ibrahimovic in un’intervista a 7, il settimanale del Corriere della Sera. Ecco le dichiarazioni dell’attaccante del Milan.
Intervistato da 7, il settimanale del Corriere della Sera, Zlatan Ibrahimovic si è raccontato. Ha parlato di se stesso ma anche del Milan: “Sono quel ragazzo nato lassù che ha girato il mondo e ha fatto una grande avventura. In campo siamo tutti uguali. Se sei bravo vai avanti, non ti possono raccomandare. Non ci sono differenze culturali, geografiche o altro. No, ci sono due porte e una palla, vediamo chi segna di più, che sia a San Siro o in un cortile. Siamo felici e dobbiamo rendere felici gli altri, pensa agli stadi: che esplosione, che passione!“.
E sul cammino del Milan: “Dove possiamo arrivare? Dobbiamo cominciare bene il 2021 e pensare partita per partita, come se fosse l’ultima. Dobbiamo avere fame: tutti i giorni, ogni momento. Scudetto? Dobbiamo avere il coraggio di sognarlo. Fino a quando giocherò? Me lo chiedono tutti, la risposta è sempre la stessa: andrò avanti finché riuscirò a fare quanto faccio adesso. Social? Io non ho follower, sono persone che credono in me“.
Sulla mancanza della sua famiglia: “Mi manca tantissimo. Vorrei stare con mia moglie e miei figli. Ho provato a chiedere di andare in Svezia, ma mister Pioli dice no, dice che devo restare a Milanello: in Svezia ho due ragazzi, qui ne ho 25 e hanno bisogno di me. Se mi arrabbio in allenamento? Certo, il problema è di chi si arrabbia poi. Il talento è utile se lo coltivi. A Milanello mi sento a casa, qui funziona tutto: ci sto volentieri. Qui a vita? Sto veramente bene, ma poi chissà, si vedrà. Giocare la Champions? A chi non piacerebbe… Se posso restare, lo faccio“.