Zlatan Ibrahimovic torna a raccontare la sua esperienza a contatto con il Coronavirus, che lo ha fermato per alcune settimane.
Nell’intervista concessa al settimanale Sette, Zlatan Ibrahimovic è tornato a parlare anche della sua esperienza diretta con il temuto Coronavirus.
L’attaccante del Milan è risultato positivo al tampone a fine settembre, costretto a restare in isolamento per almeno due settimane.
Un periodo indimenticabile e ovviamente critico per Ibra, come spiegato da lui stesso: “Una grande sofferenza. Inizialmente ero tranquillo perché non avevo grossi sintomi, poi la preoccupazione è aumentata, ero in attesa di capire cosa mi sarebbe successo dopo tutto il male che il Covid aveva portato nel mondo”.
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Effetti non solo fisici, ma anche psicologici quelli ricordati da Ibrahimovic: “Ero incazzato, perché dovevo restare fermo e non potevo allenarmi. Sintomi? Ho avuto mal di testa, non forte ma comunque fastidioso, una cosa tosta. E ho perso anche un po’ il gusto”.
Lo svedese ha raccontato anche un curioso retroscena: “Stare fermo e solo è terribile. Ad un certo punto ho cominciato a parlare da solo dentro casa, con i muri, ho persino dato loro dei nomi fittizi. Ti fissi che hai qualcosa e che potresti avere tutti i mali del mondo”.
Fortunatamente Ibra è risultato negativo il 9 ottobre scorso, rientrando subito in grande forma e senza alcuno strascico. Ora i tifosi del Milan attendono un altro grande rientro dopo l’infortunio recente al polpaccio.