Le parole di Paolo Maldini sul ruolo del terzino, che è molto cambiato rispetto ai suoi tempi, quando scorrazzava nel Milan.
Il giornale francese France Football ha redatto, dopo le votazioni di diversi cronisti, il Dream Team più forte della storia del calcio.
Presente in questa formazione storica anche Paolo Maldini. Un vero orgoglio italiano e soprattutto del Milan, considerato il terzino sinistro più forte di sempre.
L’attuale direttore dell’area tecnica rossonera è stato interpellato proprio dal magazine francese per parlare del ruolo del laterale difensivo ai giorni nostri.
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Maldini ha ammesso: “Non ci sono i terzini di una volta. Nella partita d’addio di Pirlo, parlando anche con Fabio Paratici, abbiamo notato che la partita era cambiata solo con gli ingressi di Cafu e Serginho, due che facevano la differenza. Un tempo, nel Milan di Sacchi, il terzino doveva seguire certe indicazioni senza che le sue caratteristiche permettessero di surclassare il gioco o i compiti assegnati”.
Qualche esempio attuale: “Oggi i terzini si giudicano sulle loro qualità individuali. Alphonso Davies è diverso da Marcelo, che a sua volta è diverso da Theo Hernandez, il quale ha caratteristiche differenti dal fratello Lucas. La loro importanza dipende da esigenze tattiche e stili di gioco. C’è chi è bravo ad adattarsi, chi invece meno e resta limitato”.