Una reazione importante del Milan ieri contro il Parma, per evitare una sconfitta che sembrava scritta e maledetta.
Un punto interno contro il Parma, nella settimana in cui tutte le inseguitrici vincono e accorciano le distanze, sembrerebbe una mezza delusione.
Invece il Milan deve accogliere il 2-2 di ieri sera a San Siro come oro colato. Non solo per l’imbattibilità mantenuta, ma soprattutto per come si era messa la serata.
Una vera e propria gara maledetta, prima per le virtù di un Parma combattivo, poi per i quattro legni colpiti dai ragazzi di Stefano Pioli.
Leggi anche > Bennacer stirato: le condizioni del centrocampista
Milan-Parma 2-2, l’analisi del match
La Gazzetta dello Sport ha raccontato stamane l’andamento della strana partita di ieri, che ha chiuso ufficialmente l’undicesima giornata di campionato.
Nei primi 15′ il Parma di Liverani ha fatto la parte del leone. Pressing alto, tridente feroce e ripartenze letali, come quella che porta Hernani a battere Donnarumma con un gran destro.
Poi la partita passa in mano ai rossoneri, così come la sventura. Si infortuna Gabbia e fa il suo esordio il giovane Kalulu al centro della difesa. Ma è in attacco che accadono le cose più assurde.
Nel giro di pochi minuti prima il VAR annulla una rete a Castillejo per fuorigioco millimetrico, poi Calhanoglu (due volte) e Brahim Diaz vanno a colpire i pali della porta di Sepe.
Nella ripresa la musica non cambia. Altra traversa di Calhanoglu e partita che diventa ufficialmente stregata, soprattutto quando in contropiede Kurtic non perdona e di testa sigla lo 0-2.
Ma è qui che si mette in mostra lo spirito Milan, incarnato nella verve di Theo Hernandez. Il francese si trasforma in bomber e accorcia le distanza su azione d’angolo, con un bel colpo di testa.
Al 91′ il meritato pareggio: azione confusa in area ducale, il pallone arriva sul sinistro apparecchiato di Theo che non perdona, mandando la sfera nell’angolino e regalando un 2-2 quanto meno giusto.
Un pari in rimonta che dev’essere interpretato come l’ennesimo segnale di un Milan combattivo, mai domo e volenteroso. Ma Pioli in vista di mercoledì dovrà correggere ciò che ha funzionato meno ieri sera.