Il 13 dicembre 2004, Andry Shevchenko ricevette in premio il pallone d’oro. Quello fu anche l’anno dello scudetto rossonero.
Sono passati esattamente 16 anni dal giorno in cui Shevchenko ricevette il suo primo e unico pallone d’oro. Dopo due anni da terzo posto, Andriy meritò assolutamente quel premio che fece onore a lui ma anche al Milan. Eppure l’anno precedente, il 2003, era stato molto particolare per l’ucraino: ad inizio stagione aveva subito un grave infortunio al menisco e non appena rientrato sembrava non essere più l’attaccante di sempre.
Pochi gol in Serie A da subentrato, ma quando ebbe inizio la Champions League, Sheva dimostrò di essere ancora il talento di una volta. Quell’anno fu lui a portare il Milan sul tetto d’Europa, a Manchester contro la Juventus: un rigore indimenticabile.
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Ma a Shevchenko, dopo quattro anni al Milan, mancava ancora lo scudetto da vincere. Sorte volle che quell’anno approdasse in rossonero Ricardo Kakà. Il rapporto che si instaurò tra i due è ancora oggi pura storia. La loro intesa fu protagonista della vittoria di quel titolo; uno scudetto che in quell’anno vide come diretta antagonista la Roma di Capello. Dopo la vittoria del campionato arrivò anche quella della Supercoppa Italiana contro la Lazio.
Tre i titoli in una stagione per Andriy Shevchenko e la France Football in quell’anno non ebbe alcun dubbio: il pallone d’oro spettava a lui. Secondi all’ucraino, Deco e Ronaldhino. Oggi, a 16 anni da quell’evento memorabile, l’AC Milan ricorda il pallone d’oro di Sheva così:
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