Per Patrick Cutrone l’obbligo di riscatto da parte della Fiorentina è ancora una clausola del contratto. Ad affermarlo è il DS della Viola.
Periodo confuso per l’ex attaccante del Milan, Cutrone. Il suo contratto sta facendo molto discutere e il giocatore sembra sempre più vicino a lasciare la Fiorentina. Il malinteso nasce dalle parole dell’agente di Patrick, che aveva accennato ad un cambiamento nel contratto stipulato tra il Wolves e la società viola.
Branchini aveva fatto riferimento all’annullamento dell’obbligo di riscatto da parte della Fiorentina per Cutrone. Una clausola contrattuale che lo stesso agente avrebbe eliminato dal contratto. “Il prestito oggi è secco e libero” aveva affermato l’agente dell’attaccante. Tale azione sarebbe conseguenza delle poche presenze di Cutrone nell’attuale stagione: una media di 16’ minuti a partita.
Il retroscena della vicenda ha avuto luogo qualche ora fa. Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, smentisce Branchini ai microfoni di Sky. Per il DS dei viola l’obbligo di riscatto è ancora valido. Questo era stato fissato a 16 mln di euro, ma sono necessarie altre 16 presenze per riscattare Cutrone; anche se l’attaccante è evidentemente ai margini del progetto. Queste le parole di Pradè:
“Cutrone non è un problema. Ci vogliono altre 16 presenze del giocatore per adempiere all’obbligo di riscatto. Ma se il calciatore farà bene potrà essere un valore assoluto. Una punta che vale 16 milioni puoi valorizzarla tecnicamente ed economicamente”.
L’obbligo di riscatto è ancora clausola integrante del contratto, quindi. Ma le parole di Branchini sembrano aver creato un grosso problema tra le parti. Così grosso che l’agente non assisterà più Patrick Cutrone. La conferma arriva direttamente da Twitter. L’attaccante ex-Milan adesso si farà probabilmente seguire dal padre, lo spiega Daniele Longo su Twitter.