Secondo la Procura di Perugia, la Juventus sarebbe coinvolta nell’esame che ha permesso a Luis Suarez di prendere la cittadinanza italiana.
C’era stata molta attenzione mediatica per l’esame di italiano che Luis Suarez dovette superare a settembre a Perugia per ottenere il passaporto. Praticamente subito partirono delle indagini.
Era risaputo che in quel periodo la Juventus era interessata ad acquistare l’attaccante uruguayano, ma gli slot per tesserare giocatori extracomunitari erano ormai occupati. L’unico modo per prendere l’allora centravanti del Barcellona era fargli ottenere il passaporto italiano, facendogli quindi acquisire lo status da comunitario e tesserarlo senza problemi.
Raffaele Cantone, Procuratore della Repubblica, in una nota ufficiale ha fatto sapere che in seguito alle indagini “è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università“.
La Juventus, dunque, avrebbe avuto un ruolo nella vicenda perché voleva che Suarez superasse l’esame per poter ottenere il passaporto italiano ed essere poi tesserato come comunitario. Cantone aggiunge: “Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento“.
La Procura di Perugia intanto per ha sospeso per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente ricoperto dal Rettore prof.ssa Giuliana Grego, dal Direttore Generale dott. Simone Olivieri, dalla prof.ssa Stefania Spina e dal componente delia commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo Rocca dell’Università per stranieri di Perugia, per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.