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Romagnoli: “Kjaer acquisto azzeccato. Con Maldini bel rapporto”

Romagnoli felice delle 200 presenze al Milan, ha ripercorso la sua storia dall’arrivo nel 2015 grazie a Mihajlovic fino al presente.

Alessio Romagnoli (©Getty Images)

Importante Milan-Celtic per Alessio Romagnoli, che ha raggiunto le 200 presenze in maglia rossonera. È subentrato nel primo tempo all’infortunato Simon Kjaer e ha messo in campo una buona prestazione.

Il capitano milanista ha rilasciato un’intervista a Milan TV. È partito ricordando il suo esordio in Serie A quando giocava nella Roma e si ritrovò contro proprio il Diavolo: «Credo fosse il 22 dicembre, Roma-Milan 4-2. Entrai perché Marquinhos era stato espulso, erano gli ultimi 5-6 minuti. Era il sogno di ogni bambino che voleva diventare calciatore. Una grande emozione. Col senno di poi dico che fosse un segno del destino».

Romagnoli al Milan

Nell’estate 2015 il trasferimento a Milano su input di Sinisa Mihajlovic, che lo aveva allenato nella stagione in prestito alla Sampdoria e lo volle con sé a Milanello: «Reputo Sinisa un uomo, una persona sincera e fondamentale per me. Mi ha voluto prima alla Sampdoria e poi al Milan. Mi ha fatto crescere, mi ha insegnato e dato tantissimo. Lo ringrazio per avermi dato sempre fiducia e coraggio».

Si passa a parlare del primo derby vinto a inizio 2016, il 3-0 all’Inter: «All’andata perdemmo 1-0 per gol di Guarin e al ritorno ci siamo rifatti. È stato bello vincere così, giocammo una grande partita e fu emozionante».

Il primo gol in rossonero lo ha segnato all’Alessandria in semifinale Coppa Italia: «Ero sul secondo palo e su una palla spizzata arrivai io segnando. Andammo in finale».

La finale di Coppa Italia, persa contro la Juventus, e poi il riscatto in Supercoppa Italiana: «Giocammo molto bene, poi non andò bene e perdemmo 1-0. Rimase l’amaro in bocca. Poi abbiamo giocato bene pure a Doha in Supercoppa, creando tanto per vincere e io presi una traversa. Ai rigori siamo stati bravi a vincere».

Il gol segnato nel derby 2-2 giocato a Pasqua nell’aprile 2017: «Una partita con gioia e dolori, perché segnai e pareggiammo al 97′. Però mi feci anche male al ginocchio quando ho fatto gol. Comunque bella giornata, emozionante. Un derby strano, giocato anche alle 12:30».

La semifinale di Coppa Italia contro la Lazio con passaggio del turno grazie al suo rigore nella lotteria finale: «Belle partite all’andata e al ritorno con occasioni per entrambe le squadre. Sono tesserato del Milan e darò sempre tutto per il Milan, però non ho mai nascosto di essere tifoso della Lazio e decisi di non esultare per rispetto ai miei ideali. Però ero davvero contento per quello che avevo fatto. Il gol ci mandò in finale, un momento emozionante per me e la squadra. Quello con Gattuso era un bel gruppo. Fu un bellissimo momento, come quando segnai nel finale contro Genoa e Udinese in partite quasi scritte».

A proposito dei gol segnati contro Genoa e Udinese nel recupero, ha così commentato: «Io ero partito durante il lancio di Abate e mi misi fuori dall’area, Radu respinse il pallone fuori dall’area e ci ho provato. Andò bene, fu voluto. A Udine fu bello perché recuperai io palla, facemmo un bel contropiede. Suso diede palla a me, però non avevo spazio per calciare altrimenti lo avrei fatto subito, e quindi gliel’ho restituita; poi lui ma l’ha ripassata e allora ho tirato cercando di spaccare la porta. Fu veramente bello fare un altro gol fondamentale tre giorni dopo. Lo stadio scoppiò, c’erano più tifosi milanisti che dell’Udinese».

Romagnoli su Baresi, Maldini, Gattuso, Pioli e Kjaer

Belle parole per Franco Baresi: «È il capitano, è un’istituzione per il calcio mondiale e tra i più forti difensori della storia. Una persona che ti fa sentire un po’ in soggezione quando lo incontravi. Ha dato tanto al Milan e all’Italia. Un campione assoluto. Sono orgoglioso di indossare la fascia che hanno indossato lui e Maldini».

Si passa poi a Paolo Maldini: «Altra persona con la quale hai un po’ di timore a parlare le prime volte. Comunque c’è un bel rapporto, è una bella persona. È stato un calciatore fenomenale, ha vinto tutto. Spiace non abbia vinto la Coppa del Mondo e il Pallone d’Oro, poteva tranquillamente vincerli».

Elogi anche per Gennaro Gattuso: «Come Sinisa è una persona vera, diretta, una bella persona. Grande lavoratore, molto rispettoso. Cambiò totalmente il modo di lavorare a Milanello e facemmo bene con lui, spiace non sia arrivata la Champions. Abbiamo fatto un anno e mezzo intenso, molto bello».

Tocca poi a Stefano Pioli: «Molto bravo quando è arrivato a prendere il Milan in una situazione non facile. Giampaolo è un buon allenatore, però era andata male con lui, e Pioli è stato abile a compattare il gruppo e a fare squadra. Ha dato idee che stanno andando bene».

Parole buone anche per Simon Kjaer: «Difensore fortissimo, ha fatto una bella carriera. È arrivato in punta di piedi e si è imposto subito. Ha dato molta tranquillità al reparto e a tutta la squadra. C’è stata subito sintonia. Ci siamo trovati bene anche fuori dal campo. Un acquisto più che azzeccato».

Il rientro dall’infortunio: «Il recupero è stato lungo, i tempi erano quelli… Ho lavorato tanto. Forse potevo rientrare la settimana prima, ma assieme allo staff abbiamo scelto di aspettare di superare la sosta».

Infine un pensiero su altre 200 presenze che ambisce a fare: «Le prossime 200 spero di farle prima di sei anni, spero di metterci meno tempo giocando qualche partita europea in più».

Scritto da
Matteo B.