Stefano Pioli ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine di Milan-Celtic di Europa League.
Queste le prime parole del mister rossonero da San Siro: «I ragazzi hanno voluto mettermi alla prova per vedere se mi ero ripreso. Le due disattenzioni ci hanno creato difficoltà, ma stasera abbiamo preso spunti per migliorare. Servono sempre attenzione e lucidità, continuare a giocare il nostro calcio anche in un momento difficile ci permette di recuperare. Siamo stati squadra e ne sono orgoglioso».
Pioli è contento per questa serata: «Il Celtic stasera aveva poco da dimostrare per la classifica, però voleva un risultato importante contro di noi. Ci piacciono queste partite, sono contento della reazione della squadra e della qualificazione con una giornata di anticipo. Ci può aiutare rifiatare in una gara di Europa League».
Il tecnico rossonero era impaziente di tornare dopo la positività al coronavirus: «Sono stato lontano dai giocatori e mi è sembrata un’eternità. C’è voglia di lavorare assieme e crescere. Siamo a inizio stagione e vogliamo continuar così, ambiziosi pensando di partita in partita».
Pioli poi passa a parlare di Zlatan Ibrahimovic: «È importante anche quando non gioca, è così. È un capogruppo, ha fatto crescere la squadra e le ha dato più competitività. I compagni sono stati bravi a sfruttare la sua presenza. Non credo recupererà per domenica. Vedremo la sua situazione e quella di Leao, comunque abbiamo delle soluzioni in attacco».
Successivamente un commento su Diego Armando Maradona: «L’ho affrontato da avversario, io marcavo Giordano o Careca. Lui era fantastico, un fuoriclasse, un genio. Ho visto tante cose su di lui e mi sono commosso. Diego non morirà mai, rimane una leggenda e ci ha fatti innamorare del calcio. Spiace tanto, ma resta nei nostri cuori e nella nostra mente».
Pioli vede ancora tre squadre più forti in Italia: «Inter, Juventus e Napoli sono più forti e sono partiti con obiettivi diversi da noi. Però dobbiamo essere ambiziosi per poter vincere ogni partita, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno. Abbiamo i nostri valori, le nostre caratteristiche e possiamo crescere tanto. Ci sono tanti giovani, in pochi hanno toccato già il loro massimo. Possiamo competere bene in Italia e in Europa».
L’allenatore emiliano conclude spiegando quali siano le preoccupazioni: «Preoccupa che con i tanti impegni crescano i rischi per gli infortuni. Kjaer ha avuto qualcosa a livello muscolare, dovrà stare per un po’ anche se non so l’entità. Comunque questa situazione vale per tutti, non ci tiriamo indietro e cercheremo di farci trovare sempre pronti».
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