Lucas Paquetà non è riuscito ad esprimersi in maglia rossonera. La colpa, secondo l’esperto brasiliano, è di natura tattica.
A fine settembre scorso il Milan è riuscito a cedere, a titolo definitivo, Lucas Paquetà al Lione. Un’operazione importante a livello sia economico che ambientale.
Il brasiliano infatti non è mai stato in grado di esprimersi ad alti livelli, se non nei primissimi vagiti rossoneri ad inizio 2019.
Paquetà da molti è stato considerato un flop, un acquisto azzardato del duo Maldini-Leonardo. L’ex Flamengo costò al club rossonero ben 35 milioni di euro.
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Oggi il centrocampista carioca si sta ben comportando a Lione, dove pian piano sta ottenendo la fiducia dell’ambiente e del suo allenatore Rudi Garcia.
Le qualità del classe ’97 non si discutono. Ma allora perché nel Milan per quasi due stagioni è risultato una delle poche voci fuori dal coro?
La possibile spiegazione arriva dal Brasile, dall’ex calciatore e attuale intermediario Fabio Simplicio. Intervistato da Tuttomercatoweb.com, l’ex Parma e Roma ha detto la sua in maniera secca e sintetica.
“Il rendimento scarso di Paquetà? Per me è dipeso molto dagli schemi del Milan, non erano in linea con le sue caratteristiche – spiega Simplicio – Lui è quasi un punto fermo della Nazionale brasiliana, mentre in Italia non gli è stato dato modo di esprimersi. Oggi comunque il Milan sta volando, la cessione era la scelta giusta”.
Difficile capire se sia più colpa del Milan, che non ha dato fiducia e tempo al ragazzo, oppure di Paquetà stesso che ha messo meno impegno del necessario. Fatto sta che la cessione al Lione è stata evidentemente la mossa giusta per tutti.