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Costacurta ricorda il talento perduto: “Avevamo l’avversario di Messi”

I ricordi di Costacurta su Alexandre Pato, il più grande rimpianto del calcio mondiale. Nemmeno Kakà e Van Basten ci erano riusciti. 

Pato e Kakà (©Getty Images)

Alexandre Pato resterà per sempre uno dei più grandi rimpianti del calcio. Era destinato a fare cose importanti, tanto che Carlo Ancelotti era pronto a scommettere su un Pallone d’Oro. Invece la storia è andata diversamente: tartassato dagli infortuni, il brasiliano non è riuscito a rispettare le promesse ed è stato costretto a raccogliere molto meno di quanto ci si aspettava.

Perché Pato aveva le potenzialità per scrivere pagine importanti della storia del calcio. E non è un’esagerazione. Il Milan lo pagò tanto (all’epoca) dall’Internacional quando non era ancora maggiorenne. Tutti abbiamo ancora negli occhi il suo debutto, a San Siro, contro il Napoli, di fronte a 70mila persone. Nel tridente con Ronaldo e Kakà, fece una prestazione pazzesca, con tanto di gol. Dopo quella partita tutti si erano convinti di avere in casa il futuro del calcio.

Nei primi anni Pato ha matenuto ritmi pazzeschi, poi i primi infortuni e le difficoltà. Fino al gennaio del 2013, quando decise di ricominciare dal San Paolo per ritrovare continuità e serenità. Successivamente ha avuto altre esperienza, fra cui anche quelle importanti al Villarreal e al Chelsea, ma non è mai più tornato il vero Pato.


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Pato impressionante, più di Kaka e Van Basten

Alessandro Costacurta ha avuto modo di conoscere quel talento fin dai primi giorni a Milanello. Le sue parole a Sky Sport su di lui riassumono la quantità del talento sprecato. Purtroppo non per colpa sua.

Il giocatore che mi ha impressionato di più nei primi 3-4 allenamenti, più di Kakà, più di Van Basten. Pensavamo di aver trovato l’avversario di Messi

Insomma, parole importanti da parte di chi ne ha visti passare davvero tanti. Billy era convinto che Pato sarebbe diventato il futuro avversario di Lionel Messi. Le cose sono andate diversamente e il brasiliano non ha potuto conquistarsi i trofei che avrebbe meritato. Altrimenti oggi lo stesso Messi avrebbe qualche Pallone d’Oro in meno nella propria bacheca personale.

Scritto da
Pasquale La Ragione