Simon Kjaer felice al Milan, con Stefano Pioli grande feeling e anche con la squadra. Crede nello Scudetto. Difende Alessio Romagnoli.
È arrivato tra lo scetticismo generale, ma Simon Kjaer ha convinto tutti. È diventato un pilastro della difesa del Milan, un leader in campo e nello spogliatoio.
La sua esperienza e il suo carattere si sono rivelati aspetti importanti in un gruppo composto da molti giovani giocatori. La società ha condotto un’ottima operazione, dato che il difensore danese è costato solamente 3,5 milioni di euro.
Kjaer su Pioli, Scudetto, Ibra e Romagnoli
Kjaer in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha speso parole di grande elogio per Stefano Pioli, tecnico con il quale si sta trovando benissimo e che gli ha permesso di rilanciarsi dopo i mesi difficili all’Atalanta: «La mia storia parla chiaro, ho bisogno di sentire fiducia: ho sempre ripagato i tecnici che mi hanno dato continuità. Quando ho dei dubbi o penso che ci siano aspetti tattici che si possono cambiare per migliorare il rendimento individuale e collettivo, mi ascolta: vuole trovare la situazione ideale per i suoi giocatori. Alla fine ovviamente decide lui, ma c’è dialogo. È l’allenatore perfetto per me».
L’esperto difensore danese conferma di sentirsi un leader nel Milan, ha un ruolo importante ed è anche per questo che è stato preso nel gennaio 2020: «Sì, in campo e in allenamento. Osservo gli altri e do una mano. Cerco sempre di dare l’esempio, mi faccio sentire. E provo a trasmettere un messaggio ai più giovani, perché negli anni ho imparato che non bisogna mai accontentarsi. Maldini e Massara mi hanno portato al Milan per avere una voce nello spogliatoio e per dare una mano con i più giovani».
L’ex centrale di Palermo, Wolfsburg, Roma, Lille, Fenerbahce e Siviglia pensa che la squadra rossonera debba credere nel sogno Scudetto: «Siamo in testa, possiamo vincere. La stagione però è ancora lunga, occorre continuare a vivere partita dopo partita come stiamo facendo. Lo scudetto non deve diventare un’ossessione: deve essere un obiettivo perché siamo il Milan e la storia del Milan è fatta di titoli. Faremo il massimo per tornare in Champions e proveremo a lottare per il campionato, abbiamo il dovere di crederci».
Kjaer ha parlato bene dei colleghi di reparto Alessio Romagnoli e Matteo Gabbia: «Ale è un grande difensore, non si può discutere come fa qualcuno: dopo un lungo infortunio è normale soffrire un po’. Lui tira dritto e si allena bene, presto lo rivedrete al top. Gabbia? Senza dubbio. Io e Matteo parliamo tanto, mi ricorda me da giovane: ha voglia di imparare, ascolta».
Non possono mancare elogi per Zlatan Ibrahimovic, col quale si scontrò anni fa in Europa League quando uno vestiva la maglia del Fenerbahce e l’altro del Manchester United: «Per capacità di abbinare tecnica e fisicità Zlatan è unico al mondo, non ho mai visto attaccanti dominanti come lui. Tra noi ottimo rapporto».
Infine il leader difensivo rossonero parla di obiettivi per il futuro: «Iniziamo tornando in Champions da milanista. Poi mi piacerebbe chiudere qui la carriera. Sono ancora giovane, no?».
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