Beppe Marotta, direttore generale dell’Inter, ha lanciato un vero e proprio messaggio d’allarme per il sistema calcio.
Il calcio italiano è in crisi. Tutta colpa del Covid-19 e della pandemia che sta letteralmente mettendo in ginocchio sia l’Italia che il resto del mondo.
Lo ha spiegato con toni allarmanti Beppe Marotta, direttore generale dell’Inter. Il noto dirigente ne ha parlato quest’oggi al Festival del Giornalismo di Varese.
“Il calcio rischia seriamente il default, siamo di fronte ad una situazione devastante e preoccupante – ha ammesso Marotta – Il grande problema è che c’è oggi un distacco enorme tra spese e ricavi, il costo del lavoro è altissimo, al 70% del fatturato di un singolo club”.
I motivi di tale crisi: “Noi tutti ad oggi soffriamo per alcune mancanze strategiche. Non ci sono introiti da stadio, gli sponsor stanno fuggendo e c’è da risolvere la questione diritti televisivi. Gli azionisti hanno dovuto ricapitalizzare per 2,5 miliardi, così si va verso l’indebitamento”.
Marotta ha provato a parlare anche di soluzioni: “In primis il Governo deve considerare il calcio nel modo in cui merita. Siamo uno dei maggiori contribuenti del paese, di tasse si paga più di un miliardo annuo. E’ sbagliato chiedere soldi allo Stato, ma un differimento della tassazione sarebbe corretto. Poi vanno riviste le spese sugli ingaggi, trovare una soluzione generale, non soggettiva. Attraverso una gestione migliore relativa al costo del lavoro già avremmo risolto un grande problema”.
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