Pioli: “Il Milan vuole la Champions. Ibrahimovic? Lo lascio fare”

Stefano Pioli non pensa allo Scudetto, però ammette che l’obiettivo del Milan è tornare in Champions. Elogi per Ibrahimovic e Theo Hernandez.

Pioli intervista Milan
Stefano Pioli (Getty Images)

Ci sono tanti meriti di Stefano Pioli nel rilancio importante del Milan. Dopo il lockdown la squadra è apparsa trasformata, riuscendo non solo a giocare un buon calcio ma anche a fare risultati.

La lunga striscia di imbattibilità e il primato in classifica sia in Serie A che in Europa League non sono causali. C’è un grande lavoro dietro. L’allenatore rossonero è stato bravo nel lavoro quotidiano a Milanello, è riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori e ci sono ancora notevoli margini di crescita.

Pioli su Scudetto, Ibra, Theo Hernandez

Pioli ha concesso un’interessante intervista al quotidiano francese L’Equipe e si è espresso sulle chance Scudetto del suo Milan: «Ci penserei se fossimo alla 32a giornata, ma mancano ancora 32 partite alla fine del campionato di Serie A. Il nostro vero obiettivo è ritornare in Champions League. La nostra tradizione in questa competizione ci accompagna, ma con la proprietà attuale si vuole soprattutto costruire un progetto ambizioso per il futuro e riportare il Milan ai livelli più alti».

L’allenatore rossonero è stato più volte definito un normalizzatore, un Normal One, e a lui non dà fastidio questa definizione: «Per me la semplicità è una qualità. Ho le mie idee di calcio, ma le adatto alle caratteristiche dei  calciatori per metterli nelle condizioni di rendere al meglio. Futuro lontano dalla Serie A? Nel 2011 ho avuto la possibilità di guidare il Monaco in Ligue 2, poi hanno scelto Ranieri. In futuro mi piacerebbe un’esperienza fuori dall’Italia, ma tra un po’ perché ora sto benissimo al Milan».

Pioli elogia Zlatan Ibrahimovic, giocatore con il quale ha stabilito un ottimo rapporto in questi mesi insieme a Milanello: «Non si possono avere problemi con calciatori di questo spessore. So che spesso interviene in maniera autoritaria nei confronti dei suoi compagni, ma lo fa per il bene della squadra e per questo sono disposto a farmi da parte e lasciarlo fare. E’ facile lavorare con lui, ha una dedizione totale dentro e fuori dal campo».

Il tecnico rossonero ha speso belle parole anche per Theo Hernandez, un terzino sinistro che ha già dimostrato doti importanti e che può crescere ulteriormente: «Ha qualità fisiche e tecniche enormi, ha una grande capacità nel fornire assist ma anche il tempismo per andare a calciare in porta. Deve migliorare difensivamente, però è già tra i migliori in Europa nel suo ruolo. Sorprende che non sia tra i convocati della Francia, ma non voglio mettermi nei panni di Deschamps. Theo ci tiene e sta lavorando sodo».

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