Zvonimir Boban vuole un risarcimento dal Milan per il licenziamento e la società rossonera ritiene infondata la richiesta: la situazione.
La prima parte di stagione 2019/2020 del Milan è stata turbolenta anche a livello societario, con diverse frizioni tra il management sportivo e l’amministratore delegato Ivan Gazidis. A farne le spese è stato Zvonimir Boban, licenziato per giusta causa.
L’allora dirigente rossonero attaccò pubblicamente il CEO in una intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport. Sottolineò che i contatti per portare Ralf Rangnick nel club erano stati portati avanti senza interpellare lui e Paolo Maldini, inoltre richiese l’intervento della proprietà Elliott. La conseguenza delle sue parole fu il licenziamento.
Oggi il Milan ha approvato il bilancio 2019/2020 e nella relazione c’è un riferimento proprio a Boban, che «per il tramite dei propri legali, con missiva dell’11 marzo 2020, ha contestato le motivazioni poste dalla società alla base del recesso per giusta causa» «risarcimento di pretesi danni di natura patrimoniale e non patrimoniale».
Il club rossonero ha espresso in maniera molto chiara la propria posizione sull’argomento: «Pur ritenendo infondate le motivazioni di varia natura che hanno portato all’interruzione per giusta causa del precorso rapporto con il signor Boban, ha, in via del tutto prudenziale stante l’alea insita nel giudizio, e stanziato in bilancio un fondo rischi».
Il Milan ha accantonato 9,858 milioni di euro per oneri di ristrutturazione del personale, oneri futuri relativi al personale “esonerato” ma ancora alle dipendenze del club, stanziamento di indennità di buona uscita relative a calciatori ceduti definitivamente nel corso della campagna trasferimenti estiva 2020/2021.
La società di via Aldo Rossi spera di trovare una soluzione concordata con Boban, in modo tale da chiudere al più presto questa vicenda.
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