Elogi assoluti per Stefano Pioli, che sta trascinando il Milan verso nuovi traguardi. L’etichetta di traghettatore è ormai lontana.
Quando è stato chiamato a guidare il Milan, dopo il flop di Marco Giampaolo, in molti hanno storto la bocca. Stefano Pioli rappresentava un nome poco allettante per tentare di riportare i rossoneri in alto.
E’ stato indicato come un “normalizzatore“, ovvero un tecnico abile a riportare equilibrio e quiete nell’ambiente, senza però riuscire a fare il salto di qualità.
Ad un anno da quella nomea così poco invidiabile, Pioli si è preso la sua rivincita. Ha smentito gli scettici a suon di risultati e di bel gioco. Il suo Milan oggi è una macchina da guerra, che non perde mai e segna tantissimo.
I numeri sono dalla sua parte: Pioli dopo il lockdown ha inanellato ben venti partite di fila senza sconfitte, tra campionato e coppe. Una statistica da grande allenatore, che pochi altri nella storia del Milan sono riusciti a compiere (Capello, Sacchi, Rocco, Czeizler e Liedholm).
Ma oltre alle statistiche, è la crescita di squadra e singoli che impressiona. Come riporta la Gazzetta dello Sport, Pioli ha creato un Milan notevole dal punto di vista della mentalità. E ha avuto un ruolo centrale nell’esplosione di talenti come Bennacer, Saelemaekers o Calhanoglu, senza dimenticare la riscossa di calciatori precedentemente criticati come Calabria, Kjaer o Castillejo.
Insomma Pioli da normalizzatore si è trasformato in uno Special One, un tecnico perfetto per l’ambiente Milan, il primo vero autore di una ripartenza magistrale. Ora sognare in grande non è più un reato.
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