Torna ancora a parlare di Milan il manager tedesco Ralf Rangnick, che per mesi è stato vicino a diventare il nuovo allenatore rossonero.
Torna nuovamente a parlare del mancato approdo al Milan il tedesco Ralf Rangnick. Il noto manager ex Lipsia è stato per mesi in trattativa per guidare i rossoneri dalla prossima stagione.
Come dichiarato al Corriere della Sera, Rangnick ha motivazioni ben precise riguardo allo stop delle trattative: “Credo che il Covid è stato decisivo. Il Milan mi aveva contattato ad ottobre, mi hanno sorpreso per la conoscenza del mio lavoro passato. Poi c’è stata l’interruzione e con la ripresa hanno ottenuto grandi risultati, 9 vittorie e 3 pareggi”.
Alla fine Stefano Pioli ha meritato la riconferma, come sostiene onestamente Rangnick: “Confermare Pioli è stata la scelta più logica, abbiamo concordato fosse saggio non fare cambiamenti generali. Sul medio-lungo termine non so se si rivelerà azzeccata, è una risposta più complessa. Di sicuro non ho cambiato convinzioni e filosofia”.
Su Ibrahimovic: “Ammiro Ibra, che a 39 anni è ancora in grande forma fisica. Ma la mia filosofia prevede di formare i campioni, non di comprarli già fatti. I calciatori vanno cercati quando non li conosce quasi nessuno e quelli più esperti, che sono già nel club e hanno atteggiamento e mentalità convincenti, possono comunque migliorare attraverso il lavoro dello staff. Alla Red Bull abbiamo lavorato di continuo con e sugli scout. Sanno quali sono le caratteristiche che cerchiamo. Può capitare che un procuratore mi proponga un giocatore interessante, ma se è bravo davvero dovevamo già averlo notato noi”.
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