Graziano Cesari e Luca Marelli, entrambi ex arbitri, hanno commentato l’episodio del secondo calcio di rigore in Roma-Fiorentina.
Ha fatto molto discutere la direzione di gara di Daniele Chiffi in Roma-Fiorentina 2-1. In particolare un episodio è entrato nel mirino della critica.
Il rigore che ha decretato la vittoria giallorossa è stato messo in dubbio da molti. Infatti, il portiere viola Terracciano colpisce Dzeko quando il bosniaco aveva ormai calciato. C’è uno scontro, ma che non influisce sulla conclusione del centravanti della Roma.
Graziano Cesari, ex arbitro, è stato critico con Chiffi nel suo intervento su Sportmediaset: «Dzeko era già ampiamente in caduta. Sbaglio totale anche col VAR che non interviene. Inoltre l’arbitro Chiffi a inizio azione ha toccato la palla e avrebbe dovuto interrompere il gioco con la palla poi data alla Roma che ne era proprietaria in quel momento. È un gravissimo errore tecnico. La legge 9 del regolamento è molto precisa. Invalidare la partita? Se c’è un reclamo entro 24 ore dalla partita, il Giudice Sportivo deve accettarlo e può anche farlo d’ufficio».
Luca Marelli, altro ex arbitro, tramite il proprio profilo ufficiale Facebook ha voluto smentire la versione di Cesari: «Il contatto Dzeko-Terracciano. Bisogna smettere di pensare che un pallone non più “giocabile” sia sufficiente per giustificare qualsiasi contatto in qualsiasi zona del campo (…). Passiamo al problema del pallone in gioco o meno. Come possiamo vedere dall’estratto del regolamento, il pallone non è considerato in gioco “se tocca un ufficiale di gara (l’arbitro, in questo caso) e (…) una squadra inizia un’azione d’attacco promettente”. Naturalmente è una decisione dell’arbitro, non certo un episodio che possa portare alla ripetizione della partita: non è un errore tecnico, è un errore valutativo. Abbandoniamo questa sciocchezza. NON E’ VERO che l’arbitro deve interrompere sempre l’azione nel caso in cui tocchi il pallone: ennesima sciocchezza di chi non mai aperto un regolamento o non lo apre dai tempi di Romolo e Remo. L’arbitro deve interrompere il gioco nel caso in cui ciò determini il cambio di possesso (e non è questo il caso) oppure propizi un attacco promettente. Ecco, questo è il punto: Chiffi ha propiziato un attacco promettente. Chiffi doveva interrompere il gioco e consegnare il pallone alla Roma al limite dell’area: se anche qualche dubbio sussista, in questi casi un minimo di “furbizia” arbitrale evita l’eventualità di crearsi problemi facilmente aggirabili.».