Ralf Rangnick non sarà né allenatore né direttore tecnico del Milan. Emergono i dettagli su quello che è successo in queste settimane di trattative.
Dopo mesi di contatti e indiscrezioni, l’arrivo di Ralf Rangnick al Milan è saltato. Il club rossonero ha deciso di confermare Stefano Pioli, rinnovando il suo contratto fino a giugno 2022.
Ivan Gazidis e Paolo Maldini hanno voluto premiare non solo i risultati dell’allenatore emiliano, ma anche il gioco espresso dalla squadra e la crescita del gruppo sotto la sua gestione. Un lavoro a 360° partito con delle difficoltà e che con il tempo ha generato frutti.
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Milan news, Rangnick saltato: i motivi
Il Corriere della Sera spiega che la trattativa con Rangnick era in stato avanzato. Si era parlato nel dettaglio di progetto, budget e collaboratori. La sua richiesta di pieni poteri, ricoprendo sia l’incarico di allenatore che di direttore tecnico, è stata respinta da Gazidis quando è nata la convinzione di puntare ancora su Pioli per la panchina.
Rangnick non voleva una convivenza con l’attuale mister rossonero, ma gestire tutto affidandosi ai suoi uomini di fiducia per portare avanti la sua filosofia. Essere solamente direttore tecnico non era una prospettiva che il tedesco gradiva. Di conseguenza, le parti hanno proseguito ciascuna per la propria strada.
Anche secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Rangnick non voleva accettare un progetto a metà. Puntava ad ottenere il doppio incarico per poter incidere in ogni aspetto dell’area tecnica, dalla panchina e la gestione della squadra al calciomercato. Pure sul budget, pare, non ci fosse completa intesa.
Per adesso rimane Head of Sport and Development Soccer della Red Bull, alla quale è legato da un contratto fino a giugno 2023. I contatti per la risoluzione sono stati interrotti, visto il mancato passaggio al Milan. Da vedere se il manager tedesco rimarrà dov’è oppure sposerà un progetto nuovo altrove.
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