L’esperienza di Jesus Suso al Milan è definitivamente conclusa. È stata fatta di alti e bassi, ora lui e il club rossonero hanno voltato pagina senza guardare indietro.
Nella giornata odierna è stato ufficializzato il riscatto di Jesus Suso da parte del Siviglia, buona notizia per il Milan. La qualificazione in Champions League degli andalusi ha fatto scattare l’obbligo di acquisto.
Il club rossonero incassa una cifra di circa 24 milioni di euro. Una plusvalenza praticamente piena, dato che lo spagnolo arrivò a Milano dal Liverpool per circa 1 milione nel gennaio 2015. Ossigeno per un bilancio da anni in pesante passivo.
La parabola di Suso al Milan
L’avventura di Suso al Milan è stata caratterizzata da alti e bassi. I suoi inizi furono difficili, dato che Filippo Inzaghi gli diede poca fiducia e Sinisa Mihajlovic lo bocciò dopo una sola partita. A rivitalizzarlo fu il prestito al Genoa, dove nella seconda parte della stagione 2015/2016 segnò 6 gol in 19 presenze riuscendo a mostrare le sue qualità.
Al rientro a Milanello trova in Vincenzo Montella un allenatore che vuole puntare fortemente su di lui. L’ex Aeroplanino mette lo spagnolo al centro del suo progetto tecnico-tattico, impiegandolo come esterno destro offensivo nel 4-3-3. L’ex Liverpool totalizza 7 gol e 11 assist in stagione. Due reti le segna nel derby di andata all’Inter (2-2).
Ed è anche protagonista nella Supercoppa Italiana vinta a Doha contro la Juventus. Prima regala a Jack Bonaventura il pallone dell’1-1 e poi segna il suo rigore nella lotteria finale che dà ai rossoneri il trofeo. La squadra ottiene anche la qualificazione ai playoff di Europa League.
Nell’annata seguente è ancora un titolarissimo e a ottobre segna nuovamente nel derby contro l’Inter, che però vince 3-2. Verso fine novembre Montella viene esonerato e sostituito da Gennaro Gattuso, che continua a schierarlo titolare. Alla fine sarà di 8 reti e 12 assist in 50 partite il bottino dell’esterno nato a Cadice.
Nel calciomercato estivo 2018 il Milan compra Samuel Castillejo nel suo ruolo, ma la maglia da titolare rimane di Suso. L’inizio di stagione è ottimo per l’allora numero 8 rossonero: 5 gol e 7 assist in 14 partite fino all’8 novembre. Poi un crollo di rendimento da parte sua. Nel resto della stagione solo altre 3 reti e 3 assist. Di mezzo anche qualche problema di pubalgia, ma anche un modo di giocare diventato molto prevedibile.
Gattuso lascia il Milan e al suo posto arriva Marco Giampaolo, che lo definisce subito un fuoriclasse e convince la società a non cederlo. Gli cambia anche ruolo, schierandolo trequartista nel 4-3-1-2. Le amichevoli vanno bene, però in campionato i rossoneri si ritrovano a faticare e lo spagnolo non riesce granché a fare la differenza. Giampaolo viene esonerato a ottobre e subentra Stefano Pioli, che comunque gli dà fiducia.
Subisce molte critiche da parte dei tifosi, delusi dal suo rendimento. A gennaio, dopo 1 gol (alla SPAL su punizione) e 2 assist, Suso lascia il Milan in prestito biennale e si accasa al Siviglia. È felice del ritorno in Spagna, fortemente voluto da parte sua. In 19 presenze 1 gol e 1 assist, piccolo contributo alla qualificazione Champions che fa scattare l’obbligo di acquisto del suo cartellino.
Il Milan non rimpiange Suso, che a sua volta ha voltato pagina sperando di dimostrare in Spagna di poter essere ancora un giocatore da Nazionale. Finora non ha impressionato con la squadra andalusa, vedremo se in futuro il suo livello crescerà.