Super Milan, il preparatore Osti: “Il segreto durante il lockdown” 

Milan, ecco il segreto di questa forma atletica super. Ne parla direttamente uno dei preparatore atletici rossoneri, Matteo Osti, spiegando i motivi dell’ascesa. 

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Milanello

E’ un Milan che corre il doppio rispetto agli avversari in questa ripresa di campionato. Più convinto dei propri mezzi, compatto come non mai, ma soprattutto atleticamente al top. Una macchina quasi perfetta che ora corre dritta verso l’Europa League, obiettivo minimo per salvare almeno in parte l’ennesima stagione sciagurata.

Il segreto di questo exploit? La preparazione avvenuta durante la pausa forzata. E’ stato in quei giorni di clausura totale che i preparatori atletici Matteo Osti, Roberto Peressutti e i collaboratori Luca Monguzzi e Marco Vago, che affiancano Stefano Pioli e il resto dello staff rossonero, hanno seminato insieme al tecnico.

Milan al top alla ripresa, Osti spiega i motivi

“Abbiamo pianificato la ripresa non appena è arrivato lo stop, ma il merito è soprattutto dell’allenatore”, spiega Osti come riporta La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. E ancora: “È stato bravissimo a dosare la tensione agonistica, aggiungendo un pizzico di carica giorno dopo giorno”.

E’ da questa base citata che è poi entrato in scena lo staff: “Abbiamo applicato la stessa strategia, ad esempio non forzando i tempi per le sedute di preparazione a video durante il lockdown. Ricordiamoci che in quei mesi ogni giocatore si è tenuto in forma con strumenti e disponibilità differenti: c’è chi vive in appartamento (Donnarumma o Calhanoglu, ndr) e chi aveva più spazi per allenarsi (Calabria, Theo, ndr)”. 

A quel punto c’era però un problema: “Quando li abbiamo rivisti a Milanello avevamo di fronte una situazione atletica oggettivamente disomogenea”. Ma è proprio lì che anche è avvenuta la svolta: “Gli allenamenti individuali ci hanno permesso di livellare la rosa e riportare tutti alle stesse condizioni. Paradossalmente abbiamo sfruttato a nostro vantaggio quella fase che tanti altri club avrebbero voluto il più breve possibile. Nel frattempo si era creata una simbiosi tra staff e giocatori e tutto è diventato più semplice”.

Ma più che correre di più, è la continuità che sta facendo la differenza come spiega Osti: “Non c’è un picco rispetto a prima, semmai siamo riusciti a mantenere la condizione pre-Covid. Ora c’è da restare costanti: giocando ogni tre giorni non c’è margine per immettere nuovi carichi.Il giorno successivo alla partita, chi ha giocato si dedica a un recupero attivo, rimettendosi subito in movimento; il giorno dopo si prepara già l’altra gara”.

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