Infortunio Ibrahimovic, parla il professor Pier Paolo Mariani. Ortopedico e chirurgo, lo specialista è un punto di riferimento del movimento calcistico e un esperto per queste situazioni.
Cosa succederà, adesso, a Zlatan Ibrahimovic? A rispondere al quesito, anche se si attendono ancora gli esami strumentali che faranno chiarezza sull’entità dell’infortunio, è direttamente il dottor Pier Paolo Mariani, ortopedico e chirurgo noto a livelli mondiali e punto di riferimento nell’ambiente calcistico.
Intervistato dal Corriere dello Sport oggi in edicola, il professore ha tracciato il possibile scenario per il 38enne svedese: “Premesso che non posso parlare di cose che non conosco – riferisce -, mi limito a dire che un campione come Ibrahimovic sicuramente può riprendere ad esprimersi ai livelli ai quali è abituato”.
Impossibile, tuttavia, parlare di tempi di recupero in questo momento. Si teme un interessamento del tendine d’Achille, ma non vi sono ancora certezze in merito: “Non so dare i tempi perché non conosco l’entità dell’infortunio, quindi non riesco a valutare quanto può perdere in forza o elasticità. Dipende da tanti fattori e dal tipo di rottura delle fibre”.
Ma di una cosa il dottor Mariani è certo: il finale di carriera di Ibra, con la giusta forza di volontà che non manca di certo allo svedese, non è compromesso. Ecco quanto riferito a tal proposito: “Certamente a 38/39 anni può ricominciare anche in funzione dei fattori psicologici dell’atleta. Se è motivato, se ha la volontà di riprendere dopo un lungo periodo di stop, nulla osta a un ritorno sui livelli standard.
Il caso di Francesco Totti ne è la dimostrazione. Il medico, infatti, operò la bandiera giallorossa prima a 30 e poi a 32 anni: “L’esperienza di Francesco insegna. La lesione di Totti era di altra natura. Inizialmente potrà perdere un 5/20 per cento, ma dipenderà dalle caratteristiche della lesione e la motivazione in questi casi è fondamentale”.
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