Fassone torna a parlare di Milan! L’ex dirigente rossonero racconta tutto su: progetto, fallimento e Yonghong Lì.
Intervistato da Calciomercato.com, Marco Fassone è tornato sulla sua esperienza al Milan. L’ex amministratore delegato rossonero è rimasto in rossonero per un solo anno, poi l’addio di Yonghong Lì e quindi pure il suo, così come quello di Mirabelli.
Sul fatto che l’avventura non si sia chiusa bene: “Essere stato licenziato un’ora dopo aver ottenuto dal Tas la riammissione alle Coppe europee è stato doloroso. Potevamo evitare il tribunale. L’ho evitato sempre anche quando sono stato io a licenziare un dipendente“.
Sul progetto Milan: “Era un progetto triennale: il primo obiettivo era arrivare in Champions, con un mercato dispendioso. Nel secondo anno avremmo dovuto correggere gli errori e il terzo integrare la rosa. Io credo che in tre anni avremmo potuto raggiungere obiettivi importanti”.
Sui 200 milioni spesi sul mercato nell’estate del 2017: “Con il senno di poi sarebbe stato meglio fare qualche acquisto in meno e dare un po’ di qualità in più. Ricordo, però, che avevamo una difesa fortissima con Conti, che poi si infortunò lungamente, Bonucci, Romagnoli e Rodriguez con in porta Donnarumma“.
Per Fassone non è stato un fallimento: “Con Gattuso facemmo un ottimo girone di ritorno, una media da terzo posto assoluto. E ricordo che a gennaio non potevamo prendere nessuno avendo speso duecento milioni in estate“.
Sul perché Yonghong Lì ha mollato: “Si rese conto che non poteva saldare il debito con Elliott. Eravamo in primavera e la sua ricerca di soci fu vana. Allora a luglio non pagò una rata da 32 milioni e il Milan andò a Eliott“.
Su come il suo nome è arrivato all’imprenditore cinese: “So solo che una domenica di agosto del 2016 squillò il telefonò e mi venne proposto un incontro a Milano, perché con il precedente interlocutore, che si stava occupando della trattativa di acquisto del Milan, i cinesi avevano interrotto i rapporti. La mia avventura partì così fino al closing dell’estate successiva“.