Milan, orgoglio immenso e professionalità elevata per Stefano Pioli. Mentre infatti si parla di Ralf Rangnick e ora anche di Julian Nagelsmann, il tecnico appare imperturbabile e pensa solo al suo obiettivo finale col Diavolo.
A testa alta. Altissima. Così Stefano Pioli vuole lasciare il Milan se proprio sarà costretto. L’intento è quello di mettere in difficoltà la società attraverso due vie: portando il Diavolo in Europa League nonostante tutto, o magari realizzando un vero miracolo e consegnando la Coppa Italia al club di Via Aldo Rossi.
Nel frattempo, rivela La Gazzetta dello Sport, il tecnico emiliano è il ritratto dell’imperturbabilità e della professionalità. Le voci di Ralf Rangnick prima e di Julian Nagelsmann poi non lo hanno né scalfito né turbato. Potrebbero saltare fuori altri cento nomi da qui alla fine: lui continuerebbe a lavorare a testa bassa come ha sempre fatto dal suo arrivo.
Pioli è rimasto sempre lo stesso, anche col lockdown e con l’accenno di rivoluzione interna. Ovvero severamente concentrato sul domani. Dove per domani si intende proprio un futuro a strettissimo giro, riguardante le prossime ore o poco più in là. Nonostante una spada di Damocle pronta a cadere sul suo capo, il mister è sempre andato per la sua strada con una calma olimpica.
Il suo destino, malgrado tutto, è infatti segnato. E a oggi neppure l’eventuale vittoria della coppa nazionale lo aiuterebbe. E’ destinato a prendere parte a quel ribaltone già iniziato, il quale ha già visto Zvonimir Boban andare via e che presto vedrà seguire anche Paolo Maldini. Ma Pioli ha una missione per questo rush finale: chiudere dignitosamente queste 12 giornate. Da vero Milan, magari.
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