José Mauri è tornato a giocare in Argentina, ma non ha dimenticato la sua esperienza al Milan seppur poco positiva. Vede ancora confusione nel club rossonero oggi.
José Mauri ha deciso di tornare in Argentina dopo la scadenza del contratto con il Milan. Nonostante le offerte per restare in Italia, ha fatto una scelta diversa.
Ha firmato per il Talleres, squadra della massima divisione argentina con la quale ha collezionato 12 presenze prima dello stop causa coronavirus. In patria ha ritrovato serenità e anche continuità in campo.
Intervistato da Tuttomercatoweb.com, il centrocampista classe 1996 ha spiegato la sua decisione di rientrare in Argentina: “Ho scelto la squadra più vicina a casa. Non giocavo con continuità da Parma. Ho ritrovato me stesso, gli affetti e ho ricaricato le batterie. E adesso sono pronto per ritornare in Italia. Sono felice. Ogni giorno mi chiedevano ‘ma eri al Milan perché sei venuto qui? Ti hanno cacciato?’. Ho risposto che avevo scelto io di tornare”.
Mauri al Milan ha avuto pochissime occasioni, ma comunque nell’ambiente rossonero è maturato a livello personale: “Quando sei in uno spogliatoio come il Milan cresci per forza. Al Milan devi diventare uomo, ci sono grandi campioni che ti danno consigli. Ricordo quando c’era Mihajlovic che facevamo una partita e poi davanti a tutti ti chiedeva un parere. E io a diciannove anni che dovevo dire? Anche in panchina ci faceva stare concentrati. Studiavo la partita, così ero pronto a rispondere”.
Sulla situazione attuale del club rossonero queste sono state le sue parole: “C’è confusione e dura da un po’. Quando si prendono delle decisioni andrebbero portare avanti fino alla fine. I calciatori quando non si sa cosa accadrà magari sono distratti”.
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