Gianni Comandini tra gli eroi del derby Inter-Milan 0-6 dell’11 maggio 2001, ma poi la sua carriera da calciatore non è decollata. Scopriamo cosa fa oggi.
Oggi 11 maggio 2020 ricade il diciannovesimo anniversario dello storico derby Inter-Milan 0-6. Un trionfo netto da parte della squadra allora allenata da Cesare Maldini, che umiliò quella di Marco Tardelli.
Tra i protagonisti della serata ci fu Gianni Comandini, titolare a sorpresa e autore di una doppietta che permise al Diavolo di chiudere sullo 0-2 il primo tempo. Sembrava che quella partita potesse essere un trampolino di lancio importante per la sua carriera, invece non è stato così.
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Il Milan aveva acquistato Comandini nell’estate 2000 dal Vicenza, che anche grazie ai suoi 20 gol in 34 partite aveva conquistato la promozione dalla Serie B alla Serie A. Un investimento da circa 20 miliardi di lire per strappare alla concorrenza il centravanti classe 1977 cresciuto nel Cesena e che aveva vinto con l’Italia l’Europeo Under 21.
Il suo inizio in rossonero era stato positivo con il gol del 3-1 segnato nell’andata del preliminare di Champions League contro la Dinamo Zagabria. Ma poi Alberto Zaccheroni gli ha preferito Oliver Bierhoff e José Mari come partner di Andriy Shevchenko. Lui era l’ultima scelta in attacco e ha faticato a imporsi.
Con l’arrivo di Cesare Maldini la situazione non è cambiata, anche se il derby Inter-Milan 0-6 dell’11 maggio 2001 rimane una grande partita per lui. Ha lasciato comunque il proprio segno in un match storico. Quei due gol sono stati gli unici segnati in Serie A con la maglia rossonera, indossata complessivamente 18 volte in quella stagione.
Nonostante l’annata negativa, Adriano Galliani riesce a vendere Comandini a 30 miliardi. È l’Atalanta a investire sull’attaccante romagnolo, che però neanche a Bergamo riesce a brillare. Fallimentare anche la breve esperienza al Genoa, dove approdò nel gennaio 2004. Chiuse la carriera nel 2005 alla Ternana (7 presenze e 1 gol), aveva solamente 28 anni. Problemi fisici e un ambiente che non gli piaceva più lo hanno spinto a dire stop.
Terminata l’esperienza da calciatore, ha fatto molti viaggi internazionali e poi è tornato nella sua Cesena. Ha coltivato la passione per il surf e per la musica. Ha riqualificato il Teatro Verdi a Cesena della sua città. È diventato imprenditore, organizzatore di eventi e anche dj. Ha trovato delle soddisfazioni anche lontano dal calcio.
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