Tutto sulla filosofia e sul progetto Rangnick: l’edizione di oggi di Tuttosport chiarisce i passaggi del suo approdo possibile al Milan.
Un Milan che segua il modello della sua migliore creazione: il Lipsia. Questa la sintesi della volontà di Ralf Rangnick, possibile nuovo allenatore rossonero.
Oggi l’edizione di Tuttosport ha pubblicato un lungo articolo sul progetto Rangnick, ovvero su tutti i passaggi che il manager tedesco intenderà eseguire per riportare in alto il Milan secondo la propria filosofia.
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Rangnick vuole carta bianca dal Milan. E l’a.d. Ivan Gazidis è pronto a donargli pieni poteri nell’area tecnica, così da affidarsi completamente a questo tanto elogiato personaggio.
La rifondazione rossonera si baserà su tre comandamenti imposti da Rangnick. Il primo è di natura prettamente tattica e si può riassumere con un solo termine: Gegenpressing.
Una parola tedesca per definire quella tipologia di gioco offensivo e aggressivo imposta già negli anni ’70 dall’Ajax di Rinus Michels. La teoria parla di un massimo di otto secondi da quando la squadra recupera palla a quando calcia in porta.
Un gioco rapido, fulmineo e concreto, che Rangnick ha sempre imposto alle sue squadre. Oggi gli esempi migliori di Gegenpressing si notano nel Liverpool di Jurgen Klopp e nel Lipsia di Julian Nagelsmann, non a caso entrambi suoi allievi.
Il secondo dogma di Rangnick riguarda l’area scouting. I successi del tedesco si devono soprattutto alla capacità di reperire a basso costo talenti dalle qualità impressionanti, dare importanza agli osservatori e alle sensazioni sul campo per rinforzare il club.
Rangnick troverà ad affiancarlo in questo ambito un giovane maestro, ovvero Geoffrey Moncada. Il francese è considerato uno dei migliori talent-scout d’Europa, non a caso pronto ad ottenere maggiori poteri in società.
Terzo comandamento: il calciomercato, o meglio le scelte idonee nella compravendita dei calciatori. La filosofia di Rangnick è chiara, si punterà su elementi giovani ed in rampa di lancio, lasciando da parte invece calciatori demotivati o a fine carriera.
In sintesi Rangnick preferirà spendere soldi su talenti di prospettiva come Szoboszlai, Ricci o Boadu piuttosto che trattare il rinnovo di gente come Ibrahimovic o Bonaventura.
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