Il serbo Jovic può raggiungere il croato Rebic al Milan. I due hanno fatto assieme grandi cose ai tempi dell’Eintracht Francoforte.
Uno serbo, l’altro croato. Provenienza geografica simile, così come la qualità tecnica e la capacità di sorprendere in zona offensiva.
Luka Jovic e Ante Rebic hanno formato una coppia d’attacco importante ai tempi dell’Eintracht Francoforte. Dalla scorsa estate si sono separati e, in futuro, potrebbero ritrovarsi in casa Milan entrambi.
I rossoneri infatti, dopo aver già ingaggiato Rebic in prestito almeno fino al 2021, stanno pensando con la stessa formula a Jovic, centravanti che al Real Madrid non è riuscito affatto a farsi notare.
LEGGI ANCHE -> DONNARUMMA, LA DECISIONE SUL FUTURO
Jovic e Rebic hanno condiviso l’esperienza in Bundesliga tedesca per due stagioni, dal 2017 al 2019. L’attaccante serbo è passato all’Eintracht dopo l’esperienza al Benfica, mentre il croato nel 2016 fu ingaggiato dalla Fiorentina.
Esperienza e numeri positivi per i due calciatori balcanici a Francoforte. Jovic nella prima stagione in rossonero ha accumulato 22 presenze e 8 reti, considerato inizialmente un’alternativa al centravanti titolare Sebastien Haller.
Nella seconda stagione, quella scorsa, il serbo è esploso: 32 gettoni e 17 gol, diventando uno dei bomber rivelazione in Europa. Non a caso il Real Madrid ha speso ben 60 milioni di euro per il suo cartellino in estate.
Meno gol ma molta affidabilità per Rebic agli ordini dell’Eintracht allenato prima da Kovac poi da Hutter. Il croato ha messo assieme 78 presenze e 17 gol complessivi nelle tre stagioni disputate in Germania.
Ma ciò che stupisce è l’intesa di questo tandem d’attacco. Jovic e Rebic sono stati schierati a volte vicini, come coppia in un 4-4-2, oppure con l’attuale milanista esterno a sinistra e Jovic più centravanti, un po’ come gioca il Milan di oggi con Ibrahimovic prima punta.
Insomma il Milan se riuscisse a convincere il Real a cedere Jovic per la prossima stagione avrebbe le spalle coperte. Garantisce Rebic.
LEGGI ANCHE -> POCHETTINO, ANCHE IL MILAN CI PENSA