Milan, il coronavirus ora può ribaltare gli scenari e i programmi. Date le incertezze economiche e tecniche causa coronavirus, il Diavolo potrebbe confermare Stefano Pioli per affidarsi alla stabilità e alle proprie certezze.
Stabilità. Come evidenzia La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, sarà questa la parola chiave che il mondo del calcio cercherà quando si tornerà a una parziale normalità dopo la sosta forzata. Chi non ne ha, la cercherà disperatamente. E chi invece ne è già in possesso se la terrà ben stretta.
A naso, per esempio, non dovrebbero esserci troppi cambiamenti in panchina. Un po’ per ragioni economiche, dal momento che esonerare significherebbe poi avere due tecnici a libro paga, e un po’ per motivi tecnici dal momento che i nuovi allenatori non avrebbero il tempo necessario per adattarsi e lavorare adeguatamente.
Il Milan, in tal senso, è forse l’esempio perfetto di questa situazione. L’Ad Ivan Gazidis, per esempio, è da settimane che tratta con Ralf Rangnick che rappresenta la versione germanica di Arrigo Sacchi. Il tedesco, nei programmi iniziali, sarebbe giunto a Milanello per avviare una rivoluzione totale. Ribaltone che adesso, proprio per quanto detto, potrebbe essere rinviato.
I rischi, del resto, sono troppo alti in questo territorio totale di incertezza. E allora forse sarà meglio tenersi il normalizzatore Stefano Pioli e rinviare i cambiamenti al futuro programmi di svolgimento totale. Ed è anche per questo motivo che le quotazioni di Pioli sarebbero in rialzo. Ed è sempre per questo che Rangnick, al massimo, potrebbe prima approdare come dirigente per poi decidere della panchina l’anno successivo.
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