Robin van Persie ha raccontato il motivo del suo addio all’Arsenal nel 2012. Coinvolto anche Ivan Gazidis, l’attuale dirigente del Milan.
Ivan Gazidis è al centro dell’attenzione in casa Milan. Elliott Management lo ha voluto fortemente, e adesso è pronto a dargli ogni potere decisionale, anche in ambito sportivo. Infatti è sua l’idea Ralf Rangnick, probabilmente il nuovo allenatore dei rossoneri. Coronavirus permettendo.
L’amministratore delegato del club di via Aldo Rossi viene dall’Arsenal, dove ha trascorso dieci anni e ha contribuito alla crescita economica della società. Con Arsene Wenger ha costruito squadre fortissime, e in una di queste c’era anche Robin van Persie.
Dopo otto anni coi Gunners, l’attaccante olandese, nel 2012, si trasferì al Manchester United. Così, agli occhi dei tifosi dell’Arsenal, è passato da eroe a traditore.
Ora però sono venute a galla delle verità nascoste. E c’entra anche lo stesso Gazidis.
Intervenuto a High Performance Podcast, Van Persie, che oggi ha smesso di giocare, ha raccontato ciò che è successo veramente in quegli anni e perché decise di andare allo United.
“È stato l’Arsenal a non offrirmi un nuovo contratto. Se qualcuno mi proverà il contrario, gli darò un milione di euro“, ha spiegato. E non è solo colpa di Wenger: “Ci sono stati anche altri eventi con Ivan, il modo in cui si è comportato e come ha gestito l’intera situazione“.
Persie salutò i tifosi dell’Arsenal con una lettera su un giornale. Rimpiange quella scelta, ma racconta: “Lo feci perché non usavo i social media all’epoca. E poi ero deluso da Ivan e dal suo comportamento“.
Alla base di questa rottura anche un diversa visione delle cose: “Pensavo che l’Arsenal potesse migliorare in sette punti. E per farlo, dovevano occuparsene da subito. Ivan non era d’accordo con nemmeno uno di quei punto. E ci sta. Ma questo, più la mancata offerta di rinnovo, mi fece capire che non ero più utile lì“.