Adriano Galliani espone le proprie idee sulla ripresa del campionato di Serie A mettendo sul tavolo alcune idee interessanti che possono essere attuate.
Adriano Galliani è nel mondo del calcio da tantissimi anni, dopo la trentennale esperienza al Milan ha sposato il progetto Monza di Silvio Berlusconi. È ripartito dalla Serie C, ma non manca di guardare a ciò che avviene in Serie A.
Intervistato dal quotidiano Il Giornale, l’ex amministratore delegato rossonero ha così parlato della ripresa del campionato: «La prima data utile sembrerebbe quella del mese di giugno, a porte chiuse, naturalmente, poiché molti esperti pronosticano in quelle settimane il periodo nel quale il virus sarà meno aggressivo. Se così non fosse, dovremo spostare le lancette degli orologi più in là perché giocare e concludere i campionati è infinitamente meglio che non giocare più. Questo è il mio mantra».
La stagione difficilmente potrà terminare entro il 30 giugno, giorno nel quale scadono i vari contratti. Galliani spiega come si potrebbe agire: «Nessuno può imporre alle parti che hanno sottoscritto liberamente un contratto, un prolungamento della scadenza. I campionati europei finiranno in periodi completamente diversi uno dall’altro. Bisognerà perciò applicare una postilla che trasformi la data del 30 giugno nella frase “fino al termine dei campionati”».
Il dirigente brianzolo esprime anche la necessità di rinviare la sessione del calciomercato, posticipandola al periodo successivo alla conclusione dei campionati: «Per rendere più facile l’accordo tra le parti, bisognerà contestualmente prevedere il calcio-mercato chiuso fino alla conclusione di tutti i tornei. Il motivo è semplicissimo: chi non volesse accettare la nuova scadenza, mi riferisco in particolare ai calciatori che si trovano in prestito presso altre società, non potrà essere trasferito e dovrà perciò starsene fermo, non pagato, e senza attività».
Galliani sposa l’idea di concludere la stagione 2019/2020 sforando di diversi mesi rispetto al 30 giugno, andando poi a iniziare la successiva nel 2021 e disputandola nell’anno solare: «Se, tra campionati e coppe si dovesse giungere in autunno inoltrato, la conseguenza sarebbe inevitabile. E poi ditemi: non sarà meglio assistere a partite in notturna durante i mesi di giugno e luglio che non nel freddo e gelo del mese di gennaio? Prendiamo adesso le date del mondiale del Qatar 2022: si svolgerà dal 18 novembre al 18 dicembre e consideriamo inoltre il periodo da dedicare alla preparazione del torneo. La soluzione dei campionati su anno solare è l’unica in grado di contemperare le diverse esigenze».
Per poi riportare la stagione sportiva cadenza classica con il termine al 30 giugno, l’attuale AD del Monza ha già una proposta: «La prima idea che mi viene è questa: dividere la serie A in due gironi da 10 squadre, le prime 8 o le prime 4 classificate si giocano quarti, semifinali e finali per aggiudicarsi lo scudetto e così in 5 mesi si conclude la stagione. Faccio anche quest’ultima considerazione: completato in autunno inoltrato 2020 il campionato più le coppe, non è pensabile di ricominciare il giorno dopo il torneo successivo, senza un periodo ridotto di vacanze e di nuova preparazione. Anticipo già l’obiezione: ma come devono fare altre ferie dopo la sosta di due mesi? È vero che i calciatori sono stati fermi due mesi ma sono rimasti reclusi in casa».
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