Il report sulle modalità di scouting internazionale da parte del club rossonero. Il tutto coordinato dal capo osservatori Geoffrey Moncada.
Da qualche tempo il Milan ha sposato la linea ‘verde’. Ovvero intende formare una squadra giovane, di prospettiva, ma anche dall’animo internazionale.
Per questo motivo il club ha messo in piedi un’area scouting davvero ricca e proficua. Un’idea avuta già da Paolo Maldini e Leonardo nella stagione scorsa, i quali hanno chiamato a collaborare il giovane Geoffrey Moncada.
L’ex Monaco è a capo di una rete di osservatori estesa in tutti i continenti. Come riporta la Gazzetta dello Sport, si tratta di ben 13 osservatori al lavoro per il Milan in ogni angolo del pianeta.
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Dall’Europa al Sud America: come lavorano gli scout del Milan
Moncada è a capo di questa piramide di talent-scout. Come detto i tredici osservatori al suo servizio sono in giro per il mondo. Quattro lavorano permanentemente in determinate zone (uno in Sud America, tre nel nord-est europeo) mentre gli altri sono itineranti, si spostano a seconda della missione.
Una rete mondiale atta a pescare ed osservare talenti internazionali, dei quali poi Paolo Maldini e l’attuale d.s. Ricky Massara vengono informati regolarmente.
Calciatori visionati e relazioni ultra-dettagliate, ma Moncada lavora anche in remoto. Il capo dell’area scout utilizza l’analisi video come mezzo di scrematura, soprattutto in questa fase di lockdown, con le partite ferme in tutto il mondo e la quarantena forzata.
Un mezzo efficace, che ha permesso al Milan già di individuare ottimi talenti: Theo Hernandez, Rafael Leao e Ismael Bennacer. L’idea, a prescindere da chi sarà l’allenatore del futuro, è di continuare con questo metodo.
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