Milan, Ralf Rangnick resta in pole position per la panchina rossonera. E come riferisce il CorSport, ci sarebbe anche un indizio che dimostrerebbe ulteriormente il suo possibile approdo.
Nonostante le smentite dei giorni scorsi, per il classico gioco delle parti, Ralf Rangnick resta in pole position per la panchina del Milan. Perché il manager tedesco, semplicemente, è considerato il prototipo perfetto dell’allenatore che Elliott Management Corporation sta cercando per il nuovo ciclo rossonero.
Ovvero un tecnico che faccia giocare bene la squadra, che la sappia valorizzare e che sia capace di plasmare i giovani talenti in potenziali top player. Nonché tutto un vero e proprio marchio di fabbrica del 61enne teutonico, capace di scovare da sempre talenti in tenerà età per poi valorizzarli e ricavarne ricche plusvalenze.
Milan, perché Rangnick è considerato perfetto
Negli ultimi 15 anni, infatti, Rangnick ha allenato ben quattro società con un’età media sotto i 25 anni. Con l’Hoffenheim, dal 2006 al 2011, aveva addirittura un gruppo la cui età media era addirittura di 22.7 anni. Il tutto con ottimi risultati annessi, considerando il salto dalla terza categoria alla Bundesliga in tre anni.
Allo Schalke 04, da marzo a settembre del 2011, ovvero quando eliminò l’Inter di Leonardo dalla Champions e vinse la coppa di Germania, ebbe una squadra con l’età media di 24.7 anni. La più esperta in assoluto mai avuta. Perché al Lipsia, nella stagione 2015-16, tornò a guidare una squadra di 24.2 anni, la quale poi scese a 23.1 negli anni successivi.
Formazioni che sono state sempre supportate da risultati sportivi e finanziari, con un incremento di valore della rosa collettiva e milioni di surplus. Per il progetto milanista, quindi, Rangnick potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto. Colui capace di interrompere interrompere un tabù europeo che dura da anni e capace, magari, di avviare un ciclo virtuoso sull’autofinanziamento.
L’indizio e la possibile eccezione Ibrahimovic
E un altro segnale del suo possibile approdo – evidenzia il quotidiano – è il mancato rinnovo di veterani come Lucas Biglia e Giacomo Bonaventura, entrambi in scadenza di contratto a fine stagione. Mentre potrebbe esserci forse un’eccezione per Zlatan Ibrahimovic, un po’ come lo fu Raul nello Schalke 04 che nel 2011 arrivò in semifinale di Champions League. Ai tempi, infatti, il bomber spagnolo aveva 34 anni e fu il trascinatore assoluto di un gruppo super giovane.
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