La storia di Mathias Cardacio e Tabaré Viudez, due calciatori arrivati al Milan dall’Uruguay nell’estate 2008 e che non hanno lasciato ricordi ai tifosi rossoneri.
Mathias Cardacio e Tabaré Viudez rientrano di diritto nella lunga lista di meteore che sono approdate al Milan nel corso degli anni. Due giocatori che non hanno lasciato nessuna traccia.
Fu Adriano Galliani a portarli in rossonero nell’estate 2008 investendo complessivamente 4,5 milioni di euro. L’allora amministratore del club si fece convincere dal loro agente, Daniel Fonseca, che descriveva i due giovani uruguayani come talenti di sicuro avvenire. Come sappiamo, le cose sono andate diversamente.
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Cardacio, centrocampista classe 1987, arrivò dal Nacional Montevideo e veniva descritto dal suo procuratore come un mix tra Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso. Un giocatore bravo sia in fase di costruzione che nel recupero dei palloni, dotato tecnicamente e dinamico. Uno completo, dunque.
Ma al Milan non riesce a guadagnarsi spazio. Nel corso della stagione Carlo Ancelotti gli concede solamente due presenze in parte ufficiali. L’esordio avviene a dicembre 2008 in Coppa Italia contro la Lazio, quando subentra ad Andriy Shevchenko all’85’. Il 26 aprile 2009 il debutto in Serie A contro il Palermo: sostituisce David Beckham al 78′.
Non è andata meglio a Viudez, attaccante classe 1989 prelevato dal Defensor Sporting con il quale si era laureato campione d’Uruguay senza essere però protagonista: 0 gol segnati in 12 presenze in campionato. L’unica rete in Copa Libertadores 2018 nelle 7 partite disputate.
El Chaio si era messo in mostra per velocità e abilità nel dribbling, però al Milan non ha fatto vedere di poter diventare un giocatore di buon livello. È stato aggregato alla Primavera, con la quale segnò 2 gol in 10 presenze. In Prima Squadra solamente un’apparizione: l’8 marzo 2009 contro l’Atalanta rimpiazza Beckham al 90′ e dopo 7 secondi la partita finisce. Non il debutto che il ragazzo sognava.
A fine stagione ci si aspettava che Cardacio e Viudez venissero ceduti in prestito, in modo tale che potessero giocare con maggiore continuità e mostrare le proprie potenzialità. Invece, avviene una cosa sorprendente: il 28 agosto entrambi risolvono consensualmente il contratto che li lega al Diavolo e diventano liberi di trovarsi un’altra squadra.
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Dopo aver lasciato il Milan ed essere rimasto svincolato per mesi, Cardacio firma per il Banfield nel gennaio 2010. In Argentina mette assieme 17 presenze prima di trasferirsi in Messico per indossare la maglia dell’Atlante. Nell’estate 2011 torna in Europa, precisamente in Grecia: è l’Olympiakos Volos a ingaggiarlo, ma il centrocampista uruguayano non è mai sceso in campo.
A inizio 2012 decide di approdare in Brasile nel Londrina, dove ha nuovamente poca fortuna: 4 presenze totali e un gol. Ad agosto cambia nuovamente squadra, torna in Grecia e firma per l’Asteras Tripolis. Cardacio rimane lì fino a febbraio, quando accetta l’offerta del Colo Colo e si trasferisce in Cile. Esperienza anonima, dato che non viene mai impiegato.
Sceglie di rientrare in Uruguay, è il Defensor Sporting a credere in lui. Rimane per due anni e mezzo, un record per un giocatore abituato a cambiare squadra ogni stagione. Poi nel gennaio 2016 va in Messico nei Dorados de Sinaloa, dove rimane per un anno prima di fare ritorno in patria ancora nel Defensor Sporting. A inizio 2019 passa al Nacional Montevideo, col quale vince una Supercoppa Uruguayana. Da gennaio 2020 il 32enne Cardacio è tornato nel Defensor Sporting.
Viudez è tornato al Defensor Sporting dopo la risoluzione del contratto con il Milan. Mette a segno 2 gol in 13 presenze, poi decide di provare un’avventura in Messico. Lo ingaggia il Club America, che lo cede in prestito al Necaxa. 11 partite senza reti prima del nuovo trasferimento a titolo temporaneo: torna in Uruguay al Nacional Montevideo. Stavolta le cose vanno bene: 9 gol in 36 match giocati e vince il titolo. Sua la marcatura decisiva su punizione nella finale playoff proprio contro il Defensor.
Nell’estate 2012 ritenta l’avventura europea e firma con il Kasimpasa, dove resta tre anni mettendo insieme 13 gol e 19 assist in 73 gare. Dopo essere rimasto svincolato, l’attaccante uruguayano viene chiamato in Argentina dal River Plate. In un anno con i Millonarios segna solamente una rete e regala 5 assist in 28 presenze. Si toglie la soddisfazione di giocare nel Mondiale per Club, subentrando sia contro il Sanfrecce Hiroshima che nella finale persa contro il Barcellona.
Nel luglio 2016 decide di fare rientro in patria ed è ingaggiato dal Nacional Montevideo, dove rimane per due anni e mezzo vincendo nuovamente un titolo nazionale. Da gennaio 2019 milita in Uruguay nell’Olimpia Asuncion, squadra dove giocano pure Roque Santa Cruz ed Emmanuel Adebayor. Oggi Viudez ha 30 anni e sono ormai lontani i tempi della sua avventura anonima al Milan, che non lo rimpiange affatto.
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