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Aliyu Datti ricorda l’avventura al Milan: “Ho impresso il mio esordio”

Mohammed Aliyu Datti ha raccontato alcuni aneddoti della sua breve esperienza al Milan, che comunque gli ha lasciato dei ricordi indelebili.

Mohammed Aliyu Datti ai tempi del Milan

Pochi ricorderanno Mohammed Aliyu Datti, giocatore che ha vestito la maglia del Milan tra la fine degli anni Novanta e inizio Duemila. Normale esserselo dimenticato, visto che non ha lasciato impronte particolari nella sua permanenza in rossonero.

Il Diavolo lo aveva acquistato nel 1998 dal Ravenna e lo ha inserito nella propria Primavera. Il nigeriano classe 1982 era un attaccante e riuscì anche a collezionare due presenze in Prima Squadra nella stagione dello Scudetto vinto con Alberto Zaccheroni in panchina.

Nell’annata seguente prestito al Monza e successivamente al Siena, prima dell’addio definitivo quando il giocatore passa ai belgi dello Standard Liegi nel 2003. In Belgio veste anche le maglie di Mons, Gent e Zulte Waregem. Nel 2009 il ritorno in patria, prima di un’ultima esperienza nella terza divisione belga con il Dessel Sport, col quale chiude la carriera.

Oggi Aliyu Datti vive in Belgio e in un’intervista ai colleghi di Europa Calcio ha ricordato l’esperienza vissuta al Milan: “Facevo un po’ con la prima squadra e un po’ con la Primavera, dove legai molto con Mirco Gasparetto. Ho ancora impresso il mio esordio in Serie A in quella partita di Bologna: Boban non stava bene e Weah era impegnato in Nazionale. Zaccheroni mi fece entrare nel finale e vincemmo. Lui, Braida, Galliani e gli altri miei compagni di squadra mi fecero i complimenti. Maldini, Leonardo e Weah erano fortissimi. C’era anche Ba, che mi stava vicino e mi aiutava moltissimo. Ma la persona a cui sono più legato è Braida, era come un secondo padre. Purtroppo non ho più contatti con nessuno di quel Milan, ma sarei felicissimo se potessi risentirlo“.

L’avventura in rossonero è stata breve, ma comunque la ricorda con piacere. Gli ha permesso di realizzare un sogno che tanti giovani calciatori hanno, anche se poi l’esperienza a Milano non è proseguita.

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Scritto da
Matteo B.