Tanti i calciatori, chiamati a giocare nel Milan in amichevole, per una sola volta. Anche Johan Cruijff è stata una meteora rossonera come Dario Hubner.
L’International Champions Cup, o semplicemente ICC, è un torneo relativamente giovane con le sue sette edizioni. Organizzato dalla compagnia statunitense Relevent Sports, il campionato vede partecipare le squadre più prestigiose del mondo, generando introiti importanti per tutti.
Anche il Milan, così come il Real Madrid o il Barcellona, ha giocato in ogni parte del globo, dall’America all’Asia, durante il periodo estivo, da luglio ad agosto.
L’invenzione dell’ICC è quindi molto recente ma le amichevoli in terra straniera, in posti esotici, ci sono sempre stati, con i rossoneri sempre protagonisti.
Le meteore
Spesso però le amichevoli non andavano in scena in estate ma facevano da coda ai campionati. Squadre stanche, con i giocatori più forti partiti per impegni internazionali con le loro Nazionali. I team erano così svuotati dei loro migliori protagonisti e per onorare l’impegno al massimo venivano aggregati altri calciatori. Calciatori che sono così passati alla storia per aver indossato la maglia del Milan solo in amichevole. E sono davvero parecchi:
Nel 2004 il Milan di Carlo Ancelotti vola ad Hong Hong. Il 30 maggio i rossoneri sfidano il Kitchee F.C con in squadra anche Cristian Ledesma del Lecce, Dario Dainelli del Brescia, Aimo Diana, Moris Carrozzieri e Beppe Signori.
Gi stessi uomini il 2 giugno sono a Shanghai per incontrare lo Shenhua. Due sconfitte che in pochi si ricorderanno ma che hanno segnato la storia di alcuni giocatori che nella loro vita calcistica non sono riusciti ad indossare altre maglie di prestigio.
Lo storico aneddoto su Hubner
Nel 2002 – dall’11 al 26 maggio – il Milan gioca a New Haven, New York, Los Angeles e San Pietroburgo, senza riuscire a vincere alcuna partita. Ancora una volta la squadra di Ancelotti è rafforzata da elementi protagonisti della Serie A: vestono così il rossonero il bomber Dario Hubner e il fantasista Lamberto Zauli ma anche Orlandini, Savino, Tonetto, Paganin e Diego De Ascentis.
Proprio a quell’occasione risale lo storico aneddoto raccontato da Carlo Ancelotti nella sua biografia su Hubner:
“Era Maggio del 2002, e Dario Hubner fu preso in prestito dal Milan per la Tournée in America. Ricordo un aneddoto, che successe contro l’Ecuador. Finì il primo tempo, e al rientro negli spogliatoi, mi accingo a parlare con i ragazzi, (da notare che tutti i big erano con le varie Nazionali, a prepararsi per il Mondiale del 2002) cerco Hubner, e non lo trovo. Chiedo agli altri: che fine ha fatto Dario? Abbiati mi fa: Mister è dietro il bagno.
Aprii la porta, e vidi che stava fumando una Marlboro è vicino aveva una piccola lattina di birra,che si era portato dall’albergo. Gli dissi: ma Dario, che fai? Ti stai giocando una conferma nel Milan, e vieni a fumare e bere negli spogliatoi? Come lo giochi il secondo tempo? Lui mi guardò ed in tutta tranquillità disse: Mister, sinceramente è una vita che faccio questo, e se non lo faccio non riesco a rendere al meglio.
Per quanto riguarda il Milan, son venuto solamente per la pubblicità in modo che posso allungare la carriera di altri 2-3 anni. A quest’ora ero al mio paese a prendere un po’ di fresco. Terza cosa: la vuole una sigaretta? A quella frase tutto lo spogliatoio, cominciò a ridere, ed anche io mi feci una bella risata. Era così Dario, genuino al massimo. Pensava solo a star bene con se stesso”.
Anche Cruijff
Facendo un ulteriore passo indietro negli anni, arriviamo nel 1994. Molti calciatori sono pronti per il Mondiale ma il Milan di Capello vola prima a Miami per affrontare la Colombia di Asprilla, poi si trasferisce in Indonesia per altre due amichevoli con con selezioni locali. In maglia rossonera si vedono così anche Michele Padovano, Christian Lantignotti, Paolo Baldieri e Stefano Desideri.
Ma la più grande ‘meteora’ in maglia Milan è stata certamente Johan Cruijff. I rossoneri convinsero il campione olandese, il 16 giugno 1981, a giocare il Mundialito per Club: il Pallone d’Oro 1971, 1973 e 1974, scese così in campo 45 minuti del match contro il Feyenoord.