Il Milan del futuro sarà senza Zlatan Ibrahimovic. Difficile che il suo alto ingaggio possa essere sostenibile per il bilancio e lui stesso non è convinto del progetto.
Zlatan Ibrahimovic non dovrebbe fare più parte del Milan nella prossima stagione. Salvo sorprese clamorose, non ci sarà il rinnovo del suo contratto in scadenza a giugno 2020.
Nella giornata di ieri il 38enne svedese ha rilasciato dichiarazioni sul proprio futuro, ammettendo di non sapere ancora cosa succederà. Non si è sbilanciato in alcun modo, però la sensazione è che non vestirà la maglia rossonera nella prossima annata. Il suo elevato ingaggio rappresenterebbe un problema per il bilancio e lui stesso non è comunque convinto dal progetto futuro del club.
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Oggi La Gazzetta dello Sport conferma che ci sarà l’addio di Ibrahimovic e con lui lasceranno anche Giacomo Bonaventura e Lucas Biglia, altri due giocatori in scadenza di contratto. Con queste tre partenze ci sarà un abbassamento dell’età media della squadra.
Il Milan del futuro sarà composto soprattutto da giovani, il fondo Elliott Management Corporation vuole puntare su talenti di bassa età e costi contenuti. Ci possono essere delle eccezioni, ma ben ponderate. I bilanci da anni sono in pesante passivo e di conseguenza i conti vanno migliorati per non avere nuovi problemi con la UEFA in futuro. Toccherà alla dirigenza scegliere i profili giusti sui quali puntare.
Va detto che l’organico del Milan è già molto giovane. Nell’arco del campionato ha messo in campo la formazione con età media più bassa della Serie A: 24 anni e 360 giorni. Seconda è la Fiorentina con 25 anni e 166 giorni.
In rosa ci sono 5 under 21: Gigio Donnarumma (che ne ha compiuti 21 a febbraio), Rafael Leao, Matteo Gabbia, Alexis Saelemaekers e Daniel Maldini. Allargando il discorso agli under 23, si sale a 10 con l’aggiunta di Theo Hernandez, Ismael Bennacer, Lucas Paquetà, Franck Kessie e Davide Calabria. Solamente la Fiorentina (13) e il Genoa (11) sono messi meglio.
Il futuro del Milan prevede una linea verde, ma si spera che il ritorno di Ibrahimovic abbia comunque insegnato qualcosa. Qualche elemento di esperienza è fondamentale e sarebbe un errore non averne qualcuno nella squadra della prossima stagione.
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